Aprono le ultime scuole ma il Sud rimane in Dad “I genitori hanno paura”
In Campania, Puglia, Calabria e Sicilia molte superiori continueranno a fare lezioni a distanza
Corrado Zunino
ROMA — Anche l’ultimo parterre di rientri a scuola — le rimanenti sette regioni che domani avranno le superiori al 50 per cento in presenza — sarà caotico, per nulla uniforme. La paura vince, i contagi restano sopra quota diecimila e nuove notizie di istituti richiusi — Spoltore nel Pescarese, 130 classi in tutto l’Abruzzo, Giffoni nel Salernitano — mostrano che la presenza non è la strada migliore per fare buona didattica.
In Sicilia, a Palermo segnatamente, molte famiglie tengono i figli a casa anche nei cicli inferiori. Accade all’Istituto comprensivo Tomasi di Lampedusa, a Boccadifalco, Cep. E al Montegrappa Sanzio, Medaglie d’Oro, alla Noce. Anche dietro al nuovo rinvio della Regione Sicilia — domani rientrano solo le medie, per le superiori se ne riparla l’8 febbraio — ci sono famiglie angosciate. In mille pro Dad, che vuol dire lezioni che continuano nella stanza del figlio, hanno creato un gruppo Facebook e iniziato a fare pressioni sulla giunta Musumeci. A quanto pare, hanno ottenuto un risultato. Scrivono questo i Genitori pro Dad di Palermo (Egidio Privitera): «Nelle scuole abbiamo una percentuale altissima di positivi e ogni positivo a scuola (come dice il professor Lopalco) genera altri venti contatti oltre a quelli tra familiari e amici». Gaia Ilardo, amministratrice della pagina, conferma: «Da una settimana i bambini di elementari e prima media sono tornati in aula in presenza anche se non tutti li mandano ancora. Gli alunni hanno diritto alla scuola ma soprattutto alla salute, per questo chiediamo di avere la possibilitá di scegliere».
La tesi Puglia, portata avanti dal presidente Emiliano: le famiglie possono scegliere. In quella regione in media l’80 per cento degli studenti è in Dad. Rossella Colonna, 50 anni, docente sul sostegno al liceo classico Socrate di Bari, ha la figlia Gaia che farà la Maturità e spiega: «Tutta la classe sarà in Dad, scelta unanime. Meglio la continuità a distanza che la discontinuità in presenza, perché i contagi sono ancora troppo alti e nella classe di mia figlia ci sono tanti pendolari che hanno paura».
Il rientro on demand, sempre domani, ora è offerto anche dal presidente Spirlì alle famiglie calabresi. A Cosenza il preside del liceo classico Telesio aveva scritto al governatore: «Oggi non ci sono le condizioni per una ripartenza in sicurezza. Se accadesse, dopo poco si ricadrebbe nel caos che abbiamo vissuto a livello nazionale e locale a ottobre. Ad oggi nella scuola che dirigo abbiamo casi, diretti o indiretti, che impongono quarantene».
In Campania si rientra per ordinanza, ma diversi licei continueranno a distanza. E così diverse scuole di Avellino. A Castellamare di Stabia e Piano di Sorrento sono intervenuti i sindaci per richiudere le scuole. Ripartono, domani, le superiori anche in Sardegna, Basilicata, Veneto e Friuli Venezia Giulia.