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"Arriva il ministro? Scioperiamo" la rivolta sbarca nella scuola d´élite

Roma: striscioni e slogan al Convitto nazionale, frequentato anche dai figli di Alemanno e Storace.Lo storico istituto è noto per la sua severità e la presenza di allievi di centrodestra

03/12/2010
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la Repubblica

ROMA - «La Gelmini? Era un´ipotesi... «. Sono le 12 quando Mauro Colombi, vicepreside del Convitto nazionale Vittorio Emanuele II, con un sorriso spiega che il ministro dell´Istruzione non verrà nella scuola di piazza Montegrappa, cara alla destra di governo e ben frequentata. Nel piazzale, tante minicar ferme, ragazzi che decidono di non entrare: «Neppure un terzo di noi ha scelto di entrare in classe» dice Roberta, 14 anni. Qui, nel quartiere Delle Vittorie, studiano anche i figli del sindaco Alemanno, del ministro Alfano, di Francesco Storace: un ciclo completo di studi, dalle elementari ai licei classico, scientifico, internazionale ed europeo, uno statuto speciale, e l´impossibilità di occupare «perché - come dice una studentessa - se lo facessimo, sarebbe sequestro di persona. Qui ci dormono le ragazze dell´Accademia di danza e i convittori, oltre al preside».
Eppure ieri mattina i ragazzi hanno protestato, nell´istituzione fondata nel 1935,totalmente precluso alle ragazze fino ai primi anni Sessanta e dove, come ammette una mamma, «circola l´ipotesi di introdurre la divisa almeno alle elementari». Una scuola d´eccellenza, anche nelle strutture: campo da pallone in erba sintetica, ampi spazi interni, corsi di calcio, pallavolo, scacchi, senza dimenticare la cappella interna e lingue straniere opzionali al pomeriggio. La vicinanza con viale Mazzini negli anni vi ha portato molti figli di funzionari Rai, e tra gli ex alunni c´era anche Emanuela Orlandi.
La scuola tradizionalmente tranquilla ieri comunque ha protestato. «È girata la voce - racconta ancora Roberta - che la Gelmini sarebbe venuta a scuola verso le 14 per a un convegno. Abbiamo anche esposto due striscioni: "Il Convitto protesta" e "Assemblea straordinaria". Il rettore è uscito e ci ha detto che dovevamo entrare o andarcene. Crediamo che volesse evitare di fare brutta figura proprio oggi». Il preside, Emilio Fatovic, non rilascia interviste. «Già martedì - aggiunge Giovanna, del liceo internazionale - avevamo protestato mostrando uno striscione, ma poi il preside ci aveva convinto a rientrare».
E la Gelmini? «Era stata invitata - spiega il vicepreside Colombi - ma da giorni sapevamo che non sarebbe venuta. Guardi la brochure sul nostro sito». In Internet - oltre a eventi come il ballo dei 18 anni, la serata di gala per i convittori e la cerimonia per l´inaugurazione del pennone e dell´alzabandiera - si trova la brochure del convegno: è annunciato nel pomeriggio il saluto delle autorità. Compare anche il ministro, con l´asterisco: «È stata invitata». Fin qui la versione ufficiale. «Soltanto il liceo europeo era informato, perché gli studenti, una decina - racconta una studentessa - sono stati chiamati per il servizio d´ordine. Il rappresentate d´istituto ci ha chiesto se eravamo disponibili. La Gelmini? Ufficialmente non se n´è parlato, ma è assurdo che lei, che si occupa di scuola, qui non possa venirci». E oggi l´ipotesi di un corteo: la protesta, anche nella scuola della Roma bene, cara alla destra, non si ferma.