Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Arrivano correzioni dai matematici sulle Classifiche universitarie

Arrivano correzioni dai matematici sulle Classifiche universitarie

Dopo quindici giorni di «pressanti richieste» anche l'Anvur, l'Agenzia per la valutazione delle università, ha alzato bandiera bianca e ha accettato di modificare la prima delle sue classifiche, quella che misura i dipartimenti di matematica e gli atenei italiani in base al lavoro e alla qualità della ricerca.

04/08/2013
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Dopo quindici giorni di «pressanti richieste» anche l'Anvur, l'Agenzia per la valutazione delle università, ha alzato bandiera bianca e ha accettato di modificare la prima delle sue classifiche, quella che misura i dipartimenti di matematica e gli atenei italiani in base al lavoro e alla qualità della ricerca.
È curioso ma non paradossale che siano stati proprio i matematici, il gruppo di esperti e valutatori dell'Anvur stessa guidato dal professor Alfio Quarteroni del Politecnico di Milano, a contestare il metodo di classificazione per dimensione dei dipartimenti usato nel rapporto finale a chiedere la modifica.
I dati non cambiano, le misurazioni sono corrette, la realtà ben fotografata nel rapporto. E le modifiche, ha precisato l'Anvur prima di mettere online le nuove tabelle, «sono ininfluenti e non incidono minimamente sul valore degli indicatori di qualità e finali» né tantomeno sull'assegnazione dei fondi del ministero dell'Istruzione e dell'Università che avverrà in base ai dati assoluti raccolti e alla classifica complessiva dello stato della ricerca.
Sembrerebbe dunque una correzione non grave, che non smentisce l'enorme sforzo di classificare in ordine al merito gli atenei italiani (classifica che è stata pubblicata anche nell'instant book del Corriere «I voti all'Università»). Ma l'ammissione dell'Anvur rende evidente che i dati assoluti, i numeri non sono neutri perché a seconda del criterio scelto per «leggerli» si scoprono valori differenti, un dipartimento che era primo nel suo segmento diventa terzo, un altro che era sesto diventa quarto e così via. L'ammissione, non tanto di un errore che in tremila pagine di indicatori ci sarebbe pur potuto essere ma dell'esistenza di un criterio migliore di valutazione rispetto a quello scelto inizialmente dall'Anvur nel suo rapporto, dà fiato a quanti si sono opposti in questi anni di poderosi sforzi per poter imporre il giusto principio che anche nel nostro Paese come già avviene altrove in Europa e negli Stati Uniti il merito e la ricerca si possono misurare.
Gianna Fregonara