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Asca-SCUOLA: REGIONI CENTROSINISTRA BOCCIANO PRIMO DRECRETO ATTUATIVO

:05 SCUOLA: REGIONI CENTROSINISTRA BOCCIANO PRIMO DRECRETO ATTUATIVO (ASCA) - Firenze, 18 dic - Le Regioni del centrosinistra 'bocciano' il primo decreto attuativo della legge Moratti. E' succ...

19/12/2003
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ASCA

:05 SCUOLA: REGIONI CENTROSINISTRA BOCCIANO PRIMO DRECRETO ATTUATIVO

(ASCA) - Firenze, 18 dic - Le Regioni del centrosinistra
'bocciano' il primo decreto attuativo della legge Moratti. E'
successo alcuni giorni fa nel corso dell'ultima riunione
della Conferenza unificata Stato/Regioni. Toscana, Campania,
Emilia Romagna, Marche, Umbria, Basilicata, Friuli Venezia
Giulia e Provincia Autonoma di Bolzano hanno espresso parere
negativo sul primo decreto attuativo della legge Moratti che
riguarda, in particolare, la scuola dell'infanzia e il ciclo
primario. Le altre Regioni si sono allineate in extremis agli
orientamenti governativi, nonostante il percorso tecnico e
politico comune all'interno del coordinamento interregionale
dell'istruzione. Un percorso che aveva dato luogo ad un
parere unitario, di tutte le Regioni, fortemente critico.
In particolare le Regioni chiedono di ''lasciare alle
scuole autonome la definizione e l'organizzazione delle nuove
funzioni di orientamento, tutoraggio, documentazione, con i
relativi impegni educativi e didattici che ne scaturiscono,
senza vincolare, come fa il decreto per la scuola primaria,
l'orario di insegnamento dei docenti tutor, per tre anni,
alle 18 ore settimanali''. Le Regioni chiedono poi di
introdurre nel decreto il piano per la generalizzazione della
scuola dell'infanzia che il decreto dice di assicurare,
rinviando ad ulteriori decreti la sua attuazione; di
rafforzare le indicazioni per l'attuazione della continuita'
educativo-didattica nel ciclo primario; di stralciare dal
decreto gli allegati che, definendo le indicazioni nazionali
per i Piani di studio personalizzati, operano
un'inaccettabile identificazione fra 'obiettivi specifici di
apprendimento' e 'livelli essenziali delle prestazioni'. ''Il
loro inserimento nel decreto non trova fondamento nella legge
53, la quale prevede che questa materia sia trattata con
specifico regolamento''.