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Assalto ai monumenti scatta l’effetto domino

Si estende la protesta. Scontri e feriti nelle cariche della polizia

26/11/2010
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La Stampa

Sono state occupate, in ordine cronologico, la Torre di Pisa, la Mole Antonelliana, la Torre del Mangia a Siena (tentativo fallito) e - alla fine - pure il Colosseo. Siamo al Dies Irae dell’Università, al giorno della protesta massima e dilagante che ha coinvolto pressoché tutte le città universitarie, con cortei, traffico bloccato, pioggia, raid sui tetti: da Milano a Palermo, da Napoli a Torino, e poi a Venezia, a Ferrara, a Genova, a Sassari, a Firenze. Ovunque.

RAFFAELLO MASCI ROMA

Mentre nell’aula di Montecitorio il governo viene battuto su un emendamento di Futuro e Libertà e la votazione finale rinviata a martedì prossimo, l’Italia degli studenti scende in piazza. A Roma - dove la decisione fatidica stava per essere presa - la mobilitazione maggiore. Fin dalle prime ore del mattino studenti si sono mossi dalla Sapienza ma anche da altre scuole della periferia diretti a Montecitorio. I cortei sono frammentati e l’assembramento avviene alla spicciolata, i tafferugli avvengono in più punti: a poca distanza dalla Fontana di Trevi, in via dei Fori imperiali e un po’ in tutta l’area dei sacri palazzi del potere.

C’è un tam tam tra gli studenti, affidato alla telematica, e così quelli di Roma sanno, quasi in tempo reale, che i loro colleghi di Torino hanno preso d’assalto la Mole Antonelliana e l’hanno occupata.

Assalto ai tetti Poco dopo le dieci giunge notizia che a Palermo la manifestazione è fluviale e il centro bloccato. Un corteo passa davanti al palazzo della Provincia protetto da agenti in assetto di guerra. Verso le 11 viene presa la stazione e i binari occupati.

Comincia l’assalto ai tetti. Su quello della facoltà di architettura a Roma c’è ormai una folla, compreso il cantante Antonello Venditti. Ma si sa che a Milano uno striscione pende dai tetti di un edificio in via Celoria e che studenti stanno sciamando intorno al Politecnico. Nelle stesse ore si popolano i tetti del rettorato di Ancona, mentre a Sassari si fa di più: due ricercatori saliti in cima al rettorato, si calano con una fune e stendono uno striscione: «L’università è appesa a un filo».

La Torre e le mense Ma a galvanizzare gli studenti un po’ ovunque, giunge verso le 12,30 la notizia che i «compagni» di Pisa sono riusciti a salire sulla Torre Pendente e a srotolare uno striscione. I ponti della città sono bloccati e tutta Pisa è coinvolta nella protesta.

All’ora di pranzo - è sempre il tam tam affidato ai telefonini a parlare - ci sono le occupazioni delle mense universitarie di Firenze e di Perugia «oggi si mangia gratis» dice lo striscione nel capoluogo toscano, «oggi non si mangia e neppure domani» replica quello della città umbra. Ma a Firenze c’è un ferito e gli animi si scaldano.

Nel pomeriggio si riprende. Un gruppo di temerari romani dell’Unione degli studenti (il sindacato studentesco di sinistra) è riuscito a conquistare il tetto del ministero dell’Università all’Eur: uno striscione pende da quello che dovrebbe essere il loro Palazzo d’Inverno.

I leoni del Colosseo Ma il vero coup de téatre arriva poco dopo le tre del pomeriggio: un gruppo di ragazzi (all’incirca una decina) scavalca i tornelli di ingresso al Colosseo e, prima di ogni possibile intervento del personale di sicurezza, riesce a raggiungere il secondo anello, quello più esposto sulla piazza, e a calare uno striscione «oggi i leoni siamo noi». Poi, dopo 10 minuti, i «leoni» vengono fatti scendere, proprio mentre sul tetto della facoltà di Architettura di Roma arriva una delegazione del Fli (Granata, Perina, Della Vedova, Moroni), quelli che in mattinata hanno fatto arrabbiare la Gelmini con un emendamento.

A Torino, intanto, Gianni Amelio, direttore del Torino Film Festival che si apre oggi, è andato a dare la sua solidarietà ai ragazzi a Palazzo Nuovo.

A sera inoltrata la situazione torna tranquilla. Ma l’inaugurazione dell’anno accademico della Sapienza, prevista per oggi, è stata rinviata per ragioni di opportunità e di ordine pubblico. Non si sa mai. Il voto sulla riforma riprende martedì e gli studenti hanno promesso una replica.