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Atenei italiani Il 40% tra i primi mille al mondo

Sebbene l’Italia non abbia alcuna Università tra le prime 100 posizioni dei principali ranking internazionali

20/11/2019
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Corriere della sera

MArco Sabella

Entro il 2100 la popolazione universitaria mondiale toccherà gli 1,5 miliardi di studenti ma già nel prossimo decennio il numero passerà dagli attuali 200 milioni a 400 milioni di giovani. Di fronte a queste proiezioni avere un sistema universitario che gode di una buona reputazione a livello globale diventa un asset strategico nazionale per formare gli studenti italiani ma anche per attrarre nuovi talenti e favorire una immigrazione qualificata dai Paesi emergenti. La ricerca «L’Italia e la sua reputazione: l’Università», presentata ieri a Milano dal presidente di banca Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro e frutto della collaborazione tra Banca Intesa e il think tank italiadecide, presieduto da Luciano Violante, ha evidenziato gli elementi di forza del sistema universitario nazionale. Sebbene l’Italia non abbia alcuna Università tra le prime 100 posizioni dei principali ranking internazionali (Qs e Times Higher Education), il 40% degli Atenei si classifica nelle prime mille posizioni (il 5% delle oltre 20.000 università mondiali), un numero confrontabile con Francia, Germania e Cina. A fronte di questi elementi c’è il dato negativo che l’Italia ha poche Università per abitante, meno della metà di Francia, Germania e Regno Unito, un terzo degli Usa. Per migliorare qualità e ranking servono più risorse e politiche di reclutamento competitive.


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