Scuola, equiparazione salariale tra stabili e precari. Flc-Cgil: un passo importante per l’uguaglianza dei diritti tra lavoratori
Il diario del lavoro
Novità in materia salariale per il mondo della scuola. La segretaria generale della Flc Cgil, Gianna Fracassi, annuncia che ai docenti precari della scuola viene finalmente riconosciuta la voce stipendiale Rpd, la retribuzione professionale docente, prima destinata solo al personale di ruolo, mentre per quanto riguarda il personale Ata vi sarà il riconoscimento del Cia, il compenso individuale accessorio, anch’esso destinato solo a chi era di ruolo. Si tratta di un riconoscimento mensile pari a 184,50 euro per i docenti, 72,70 euro mensili per i collaboratori scolastici e 80,10 euro mensili per gli assistenti amministrativi/tecnici).
“L’equiparazione stipendiale tra personale precario e di ruolo è un obiettivo che la nostra organizzazione ha da sempre perseguito ritenendo inaccettabile la disparità di trattamento di lavoratori che svolgono gli stessi compiti – aggiunge la segretaria -. Inoltre, le stesse disposizioni europee prevedono che gli assunti a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato”.
Una vittoria di tutto il personale scolastico ma anche del sindacato, quindi, che per anni si è battuto al fianco dei lavoratori precari in numerose vertenze legali promosse della Flc Cgil in cui “i giudici hanno sempre dato ragione alle precarie e ai precari della scuola, condannando l’amministrazione a pagare agli interessati i compensi spettanti”, sottolinea Fracassi. A questa giurisprudenza consolidata, continua la sindacalista, “si è dovuto adeguare il ministero dell’Istruzione che ha disposto il pagamento di questo compenso per i supplenti brevi e saltuari. Ora questi lavoratori non saranno più costretti a promuovere azioni legali per vedersi riconoscere la Rpd o il Cia poiché verranno riconosciuti automaticamente in busta paga”.
“Si tratta di un passo importante – conclude Fracassi – sulla strada della completa uguaglianza di diritti tra lavoratori di ruolo e lavoratori precari”.