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Avvenire-Guardate i ragazzi con gli occhi del cuore

L'insegnante, unica bussola nell'oceano delle informazioni Lo psicoanalista Hillman: "Il segreto? Guardare i ragazzi con gli occhi del cuore" Marina Corradi Milano. Lettera a un inse...

06/06/2002
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Avvenire

L'insegnante, unica bussola nell'oceano delle informazioni

Lo psicoanalista Hillman: "Il segreto? Guardare i ragazzi con gli occhi del cuore"

Marina Corradi

Milano. Lettera a un insegnante. James Hillman, famoso psicoanalista, e Abraham Yehoshua, grande scrittore ebraico, accolgono l'invito della Fondazione Liberal, e metaforicamente prendono la penna in mano. Yehoshua ha un ricordo, i due anni in cui, giovane professore, sedeva in cattedra in una scuola superiore di Gerusalemme. Dopo, ha insegnato oltre trent'anni all'università. Ma le facce di quei suoi liceali, dice, le ha ancora tutte presenti, come se fosse ieri. "Quei ragazzi, le loro domande, sono diventati una parte di me". E la memoria corre indietro, a un'altra classe, e questa volta lo scrittore era solo un ragazzo.
Non un professore, "il" professore emerge dalla memoria, quell'insegnante di storia romana che "entrava in classe parlando della partita di pallone, poi improvvisamente cambiava discorso e quasi non t'accorgevi che stava parlando di gladiatori, tale era la passione del racconto, e la capacità di raffigurare quel passato remoto come una viva attualità". Mette in guardia gli insegnanti, Yehoshua, dal mito della cultura informatica, di Internet che offre tutto a tutti, e quasi capovolge i canoni dell'istruzione. "In quell'immenso calderone di informazioni che un ragazzo oggi ha a disposizione, in quella massa di nozioni che lo schiaccia, siete solo voi , i suoi insegnanti, che potete indicargli cosa, tra tanti saperi, va interiorizzato. Solo voi potete suggerirgli la formula che sarà per lui la chiave del sapere".
James Hillman, scrutatore d'anime, affonda la sua analisi ancora più in là, alla radice. "C'è in noi - esordisce - qualcosa, che quasi naturalmente vuole imparare. Soprattutto nel bambino. Dove va il sole quando scende giù? E dove sono i pettirossi d'inverno? Qualcosa dentro di noi vuole sapere dove, quando, che cosa. E parallelo, c'è un istinto ad insegnare: dammi, ti mostro come si fa. Tieni così la matita. La pioggia, vuoi che proviamo a rifarla con la doccia?"
Una coppia archetipica, spiega, incantando la platea, il professore. Un'antico perché, cui siamo istintivamente portati a rispondere. "Tra questi due impulsi - continua Hillman - interviene l''Educazione. E nell'educazione si insinua il potere. Gli studenti temono gli insegnanti, e viceversa. C'è un esercito di dipartimenti, gradi, prove, esami, voti. In verità, il misterioso lavoro dell'imparare e dell'insegnare scompare in vicoli laterali. Dei lunghi anni trascorsi a scuola, quanti episodi di illuminazione ricordiamo, quanti momenti in cui la parola di un maestro ha acceso un fuoco? L'educazione è stata asservita all'economia. Devi avere un'istruzione, per essere più vendibile sul mercato. Non è a questo che tanti studenti si ribellano, con un sordo "no"?"
La platea di insegnanti ascolta. Aspetta in silenzio di ricevere un segreto. E Hillman non delude. "Vi racconto tre storie. Tre artisti. James Baldwin, scrittore, ricorda ancora la maestra che nell'aula affollata di cinquanta ragazzini neri s'accorse di lui, e gli insegnò a amare Dickens. Elias Kazan, il regista, non dimentica lo sguardo della insegnante che lo fissò un mattino in classe: "Che occhi hai, bambino""Che occhi hai, bambino". Truman Capote era un pessimo scolaro: sedotto, però, dalla professoressa che come lui amava Ibsen". Qual è il segreto allora? "E' guardare i ragazzi con gli occhi del cuore. Non avere paura di quella forma di Eros che si sviluppa nelle affinità elettive. Ciò che insegna, in fondo, è l'amore. Non è l'amore degli innamorati, ma quella passione che il mentore condivide col protetto, passione comune per qualcosa d'altro. E che si sviluppa in un rapporto. Disse un allievo a Socrate: maestro, imparo solo quando sono con te".

Marina Corradi