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Bagnasco: la Chiesa ha fiducia in tutta la scuola, statale o privata

Il Pd: la Cei smentisce Berlusconi. Schifani: basta polemiche

01/03/2011
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Il Messaggero

ROMA - La Chiesa ha «stima e fiducia nella scuola», ha a cuore «l’educazione integrale», in «qualunque sede, statale o non statale», a patto che ci sia la «formazione della persona che è scopo della scuola a tutti i livelli». Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, è intervenuto a Genova, ricordando che «ci sono tantissimi insegnanti e operatori che sappiamo che si dedicano al proprio lavoro con grande generosità, impegno e competenza, sia nella scuola statale che non statale. Quindi il merito va a loro».
A tre giorni dalle polemiche seguite all’intervento di Silvio Berlusconi al congresso dei Cristiano-riformisti, si moltiplicano gli «attestati» di importanza nei confronti della scuola pubblica. Il Cavaliere aveva infatti ricordato le parole pronunciate da lui stesso nel 1994, in occasione della sua discesa in campo. «Educare i figli liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare dei principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli educandoli nell’ambito della loro famiglia». Immediata la polemica politica, cui era seguita, l’indomani, una nota in cui Berlusconi diceva di esser stato «travisato». Così ieri, prima che parlasse il cardinal Bagnasco, è intervenuto il presidente del Senato, Renato Schifani: «La scuola svolge una funzione primaria: educa le future classi dirigenti del Paese, e a questa va riconosciuta una funzione indispensabile». A margine di un incontro in Abruzzo, la seconda carica dello Stato ha aggiunto: «Spero che le polemiche di questi giorni vengano archiviate al più presto, perchè tra l’altro vi sono stati dei chiarimenti e controchiarimenti».
Forte ed equilibrato l’intervento del presidente della Cei: «La Chiesa, come sempre, ha molta stima e fiducia nella scuola perchè è un luogo privilegiato dell’educazione, tanto più che siamo nell’ambito del decennio sulla sfida educativa, che la Cei ha scelto. Quindi ci sta a cuore l’educazione integrale anche attraverso la scuola e in qualunque sede, statale o non statale, l’importante è che ci sia questa istruzione, ma anche questa formazione della persona che è scopo della scuola a tutti i livelli».
«Ci sono tantissimi insegnanti e operatori che sappiamo si dedicano al proprio lavoro con grande generosità, impegno e competenza, sia nella scuola statale che non statale. Quindi il merito va a loro», sottolinea il presule. «Tutti quanti - ha aggiunto Bagnasco - ci auguriamo che anche la libertà di scelta dei genitori nell’educazione dei figli possa essere concretizzata sempre più e meglio, ma questo riguarda un altro aspetto della scuola non statale».
«In generale - ha concluso Bagnasco - sicuramente tutti auspichiamo che la scuola, a tutti i livelli e in tutte le sedi, possa veramente rispondere ai desideri dei genitori per i loro figli».
Ma le polemiche non si placano e gli studenti annunciano la loro presenza in piazza per il Costituzione Day del 12 marzo. E al ministro Mariastella Gelmini che ha ribadito che «nessuno vuole privatizzare la scuola statale», «statale o paritaria essa ha una funzione pubblica», il Pd ribatte dicendo che il «governo vuole, direttamente, lasciare morire la scuola per favorire quella privata». Non solo: secondo il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, dal cardinale Bagnasco è arrivata una «secca smentita delle tesi del premier sulla scuola. Berlusconi cerca di accattivarsi le simpatie dei cattolici, ma non è credibile».
R.Pol.