
Bambini tutti in piedi, in aula arriva il maestro robot
L2TOR è un programma finanziato dall'Unione Europea che nei prossimi tre anni punta a sviluppare un'intelligenza artificiale in grado di insegnare ai bimbi - in età prescolare - una seconda lingua. Ma non è il solo a sfruttare gli umanoidi a scopi educativi


Rosita RiJtano
SILENZIO in aula, arriva il maestro. Tra i banchi circa 400 bimbi in età prescolare, sparsi per l'Europa. In cattedra, o al loro fianco, l'insegnante. Un robot. Merito di L2TOR, che si pronuncia El Tutor, cioè un progetto con l'obiettivo di sviluppare un umanoide in grado di aiutare i piccini a imparare un secondo idioma. A velocità super. Per la precisione: si tratterà dell'inglese nel caso dei bambini di madre lingua olandese, tedesca e turca; di olandese e tedesco per quelli turchi. Una conoscenza diventata indispensabile dato che nel 2015 i migranti arrivati nel Vecchio continente hanno raggiunto quota un milione. E se il rapporto tra docenti e allievi, in classi sempre più affollate, è spesso pari a uno per trenta, ecco che arriva mister androide a dare una mano. Anche se è fatta di latta. "Imparare un secondo linguaggio è importante, soprattutto in un momento storico caratterizzato da grandi spostamenti", commenta a Repubblica Paul Vogt dell'università di Tilburg, che ha il compito di modellare la macchina sulla base delle esigenze cognitive dei piccoli studenti. "Prima dei sette anni si apprende più facilmente perché si è più flessibili. E ogni cosa che impariamo, dalla matematica a delle banali istruzioni di montaggio, lo impariamo attraverso il linguaggio. Perciò è un elemento fondamentale sia per il futuro di ogni individuo sia per l'integrazione".