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Bonus prof, i sindacati denunciano «Quest’anno verrà pagato solo l’80%»

In ritardo i soldi per la valorizzazione del merito. Sarà erogato solo l’80% e solo se i dati dei prof verranno registrati entro il 22 novembre. La Flc Cgil: «Non scaricare le responsabilità sulle segreterie delle scuole»

22/11/2016
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Corriere della sera

Antonella De Gregorio

I prof più bravi, selezionati nel corso dell’anno scolastico 2015/16 per ricevere il premio in denaro previsto dalla Buona Scuola, sono preoccupati: i soldi sono in ritardo e non si sa se arriveranno tutti davvero. «Il ritardo è colpa del Miur - sostiene la Cgil -: i soldi per la valorizzazione professionale sarebbero dovuti entrare nella busta paga di agosto, ma non sono ancora stati accreditati e non compariranno neppure in quella di novembre». A tre mesi dall’avvio del nuovo anno scolastico l’unica certezza è che gli «insegnanti meritevoli» non riceveranno tutto il dovuto. «E questo perché il ministero teme gli esiti dei ricorsi pendenti», continua la Cgil. Non subito, almeno. In un’e-mail inviata nella serata del 18 novembre 2016 a tutte le scuole, la Direzione generale per le risorse umane e finanziarie del ministero, ha chiesto alle segreterie di «assegnare l’80% delle risorse spettanti per la valorizzazione del merito del personale docente», invitando le segreterie a «voler procedere con la liquidazione delle spettanze in misura eguale per tutti i beneficiari». Per il rimanente 20% ci saranno «ulteriori invii». Ma il bonus verrà erogato solo se le segreterie riusciranno a inserire i dati «in una vera e propria corsa contro il tempo e contro le disfunzionalità del sistema informativo ministeriale», entro il 22 novembre 2016: se non ce la faranno, i pagamenti slitteranno. «Chiediamo che alle scuole sia concesso di lavorare in tranquillità e che si creino le condizioni affinché in ogni caso sia garantita la remunerazione spettante ai docenti scongiurando il pericolo che si prospetta, e cioé che con l’impossibilità di effettuare pagamenti dopo il 22 novembre i docenti, per i meccanismi di finanza attualmente previsti, debbano percepire il salario accessorio del bonus a marzo o aprile dell’anno prossimo», ha dichiarato in una nota il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo.

Il bonus

Gli insegnanti meritevoli riceveranno quindi, sulla base di quando definito nei criteri sulla valorizzazione professionale dei docenti elaborati dal Comitato di valutazione e utilizzati dal dirigente scolastico, una parte del compenso accessorio del merito con lo stipendio di dicembre e la tredicesima. La parte restante dovrebbe arrivare nel corso del 2017. Sul contestatissimo bonus si è espresso anche il premier: «Sulla valutazione abbiamo individuato una soluzione sui primi 200 milioni di euro che ha fatto arrabbiare tante persone», ha detto Matteo Renzi. Che non è disposto a fare marcia indietro sulla norma sul merito («non si può impedire che si valutino i professori: quelli più bravi devono prendere di più, quelli meno bravi devono prendere di meno», ha affermato), pur aprendo uno spiraglio sui criteri di valutazione: «si possono discutere», ha detto. I criteri sono stabiliti da ogni istituto, attraverso le decisioni e le priorità indicate dalla commissione nominata da organi collegiali, oltre che dal Dirigente scolastico.

Referendum

Al «bonus del merito», istituito con la legge 107, è stato destinato un fondo ad hoc di duecento milioni di euro, da distribuire tra tutte le scuole d’Italia e da ripartire, a livello di singolo istituto, tra quegli insegnanti che durante l’anno hanno svolto il miglior lavoro educativo e didattico. Una misura finita da subito nelle mire di sindacati e associazioni, che sul bonus di merito hanno promosso uno dei quattro referendum abrogativi presentati in aprile e recentemente bocciati dalla Corte di Cassazione pe mancanza del numero di firme necessarie. La Cgil, in particolare, contesta il principio che la valutazione sia prerogativa di uno solo e che il salario accessorio non passi dalla contrattazione, come i sindacati chiedono. Le rappresentanze dei lavoratori non tollerano l’idea che il dirigente scolastico diventi anche autorità salariale, criticano la cifra irrisoria che finirà nelle tasche dei singoli docenti, il fatto che ogni scuola realizzi un proprio modello di premialità e l’iniquità del trattamento: «Non c’è un docente, oggi, che non si dia da fare per far funzionare la scuola. Ma a tutti gli altri, che magari fanno le stesse cose e con gli stessi risultati dei “premiati”, non arriva niente», dice Caterina Spina, segretario Flc Cgil Milano. Qualche novità potrebbe arrivare dal prossimo incontro di informativa sindacale, previsto per lunedì sera, quando sarà chiesto al Miur di inviare anche l’ulteriore 20% del bonus, in modo da riuscire a pagare questa parte accessoria di compenso entro l’anno 2016.