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Carta: 9 ottobre, sciopero e cortei della Fiom e degli studenti

La scelta di manifestare nella stessa data dei metalmeccanici, spiegano quelli dell’Udu, «è legata al fatto che gli studenti si sentono accomunati ai lavoratori per la mancanza di garanzie e tutele sociali da parte del governo e perché le Università con la riduzione della rappresentanza studentesca nei luoghi di decisione diventano sempre meno democratiche».

08/10/2009
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Carta

Linda Panco
Otto ore di sciopero e cortei in cinque città indetti dal sindacato dei metalmeccanici per il contratto, la democrazia, l'occupazione. Rinaldini: «non ci sono città senza stabilimenti presidiati dai lavoratori». Nello stesso giorno si mobilitano gli studenti medi e universitari e i precari della scuola. I Cobas scioperano il 23 ottobre

Domani, venerdì 9 ottobre, si tiene lo sciopero nazionale indetto dalla Fiom Cgil: al centro della mobilitazione la crisi e dell’occupazione, il contratto nazionale e la democrazia [sindacale e non solo]. Secondo i dati del sindacato dei metalmeccanici, tra il 40 e il 50 per cento dei lavoratori dell’industria sono interessati da cassa integrazione o licenziamenti. Il segretario generale Gianni Rinaldini ha ricordato che «non ci sono città in Italia senza stabilimenti presidiati dai lavoratori».
Prosegue però come se nulla fosse la trattativa farsa con Federmeccanica per il rinnovo del contratto, senza che al tavolo ci sia il sindacato più rappresentativo del settore: dopo gli accordi separati del 22 gennaio e del 15 aprile, non firmati dalla Cgil, il «confronto» si svolge, come scrivono quelli del sito di approfondimento della Cgil Rassegna.it, «in un ambiente artificiale da cui i titolari ultimi della sovranità contrattuale, i lavoratori, sono totalmente assenti». Il prossimo appuntamento tra Federmeccanica Fim e Uilm è per martedì 13 ottobre. Le parti, su richiesta di Fim e Uilm, probabilmente si incontreranno anche il giorno successivo, 14 ottobre: da sciogliere c’è il nodo degli aumenti salariali, sui quali i rappresentanti dei due sindacati, Farina e Regazzi, hanno timidamente confessato di sentirsi «delusi da Finmeccanica», anche se hanno aggiunto «la convinceremo».
La Fiom però ha sempre avuto più iscritti [circa 360mila] della somma di quelli di Fim e Uilm, ed è il sindacato che raccoglie più voti e più delegati nelle elezioni delle rappresentanze sindacali all’interno delle aziende metalmeccaniche. In più, la Fiom ha sottoposto la sua piattaforma per il contratto al voto di tutti i lavoratori, iscritti e non, raccogliendo più di 400 mila consensi: «Dichiarando ‘non negoziabile’ questa piattaforma, Federmeccanica si è forse illusa di espellere i lavoratori dalla scena della trattativa – si legge ancora su Rassegna.it – Ma di questi stessi lavoratori, le aziende non possono fare a meno, per mandare avanti la propria attività produttiva. Scioperando, il 9 ottobre, i metalmeccanici potranno ricordare a tutti che, per fare un contratto vero, le imprese non possono evitare di confrontarsi con chi dà ogni giorno un contributo decisivo alla loro stessa esistenza». Alla conferenza stampa di presentazione della manifestazione, Rinaldini ha ribadito invano la proposta di sospendere la trattativa e di definire un nuovo regolamento che garantisca tutti.

La giornata di domani si articola dunque in otto ore di sciopero e cortei in cinque città: Milano, Firenze, Roma, Napoli e Palermo. E gli operai non saranno i soli a manifestare per le strade: insieme a loro ci saranno le altre categorie della Cgil, che in queste ore stanno annunciando la loro partecipazione ai cortei, ma anche gli studenti medi e universitari, chiamati dall’Unione degli studenti e dall’Unione degli universitari a scendere in piazza in circa cinquanta città per «il ritiro dei tagli alla scuola, una legge quadro nazionale per il diritto allo studio, la copertura finanziaria dei corsi di recupero, il ritiro del progetto di legge Aprea e la modifica del riordino degli istituti superiori».
La scelta di manifestare nella stessa data dei metalmeccanici, spiegano quelli dell’Udu, «è legata al fatto che gli studenti si sentono accomunati ai lavoratori per la mancanza di garanzie e tutele sociali da parte del governo e perché le Università con la riduzione della rappresentanza studentesca nei luoghi di decisione diventano sempre meno democratiche». Manifestazioni e assemblee sono previste in tutte le regioni e in città grandi e piccole [l’elenco completo è su www.unionedeglistudenti.net].
I Cobas invece hanno annunciato lo sciopero della scuola per il prossimo 23 ottobre, con Cub e Sdl, e la manifestazione nazionale a Roma.