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Cgil: "La manovra è una stangata per i dipendenti pubblici"

Il sindacato calcola una perdita media sulle retribuzioni intorno ai 215 euro al mese

18/07/2011
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La Stampa

I dipendenti pubblici continuano ad essere «tartassati»: per loro si calcola in media una perdita della massa salariale di 8.000-8.500 euro in 4 anni, sommando le due manovre, quella appena pubblicata in Gazzetta ufficiale e quella dell’anno scorso. E a regime, cioè al 31 dicembre 2014, la perdita sulle retribuzioni sarà di 210-215 euro al mese per dipendente. A fare i conti è il responsabile del dipartimento settori pubblici della Cgil, Michele Gentile. Questo, spiega, è il risultato determinato dal mancato rinnovo dei contratti e dal blocco delle retribuzioni prolungato almeno al 2014.

«L’apporto dei dipendenti pubblici è tutt’altro che minimo, residuale», sottolinea Gentile. La manovra prolunga il blocco delle retribuzioni pubbliche e gli incrementi salariali saranno dunque possibili solo a partire dal 2015. «Ma considerato che, per gli anni 2015-2017, si parla soltanto di un nuovo calcolo per l’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale, resta tutto da vedere, anche perchè qualche problema finanziario continuerà ad esserci. Quindi il rischio reale è che stiamo ragionando di un rinnovo dei contratti dal 2018. Con la mobilitazione faremo in modo che ciò non avvenga», assicura Gentile.

I dipendenti pubblici «sono stati tartassati in questi anni, sin dalla manovra del 2008. Si continua a considerare il lavoro pubblico e le pubbliche amministrazioni non come una risorsa per crescere ma come un costo da tagliare». Al blocco delle retribuzioni «si somma la perdita del potere d’acquisto rispetto ad un tasso di inflazione che ha ripreso a salire. Quello della Pa è tutt’altro che un apporto trascurabile, come pure è stato detto», conclude il responsabile del dipartimento settori pubblici della Cgil.

Sempre in materia di pubblico impiego, la manovra proroga, inoltre, di un altro anno lo stop del turn over, fatta eccezione per i Corpi di polizia e dei Vigili del fuoco. Una nuova stretta è invece già scattata per quanto riguarda le assenze del pubblico impiego. In particolare, già dalla data di entrata in vigore del decreto della manovra, cioè dal 6 luglio, possono essere effettuati controlli immediati se la malattia si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative.