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Cgil, operazione trasparenza: la Camusso guadagna 3.850 euro

"Per gli altri nessun aumento dal 2008 e gli extra vanno all’Organizzazione". Ai delegati riuniti in omaggio l’album delle figurine "Una storia italiana".

17/09/2015
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Corriere della sera

Pagati come manager, ma sono sindacalisti: una polemica che periodicamente ritorna. Un fuoco che la CGIL ha deciso di spegnere sul nascere con una sorta di "operazione trasparenza": il segretario organizzativo del sindacato, Nino Baseotto, ha presentato i conti della confederazione: al leader, Susanna Camusso, vanno 3.850 euro netti al mese e ai segretari confederali 2.800 euro. Per tutti gli altri vale quanto stabilito dal regolamento del 2008 e mai adeguato. Nessuno "stipendio stratosferico", insomma, in casa CGIL.

Niente aumenti dal 208

«E questi sono quelli che guadagnano di più: certi stipendi stratosferici proprio non ci appartengono», spiega Baseotto. Che aggiunge: « Il regolamento del personale ed i livelli stipendiali previsti sono disponibili sul nostro sito web: non ci si stupisca se risalgono al 2008; non è un errore. La Segreteria e il Direttivo della Cgil hanno, infatti, deciso di non procedere ad adeguamenti salariali, da allora ad oggi, per rispetto alle migliaia di lavoratrici e lavoratori colpiti duramente dalla crisi», spiega. E a chi riceve emolumenti extra, gettoni di presenza o altro a vario titolo, si applica la regola per cui «deve, in modo automatico e certificato, versare quanto riceve all’Organizzazione».

Buste paga

Le sezioni locali del sindacato intanto pubblicano sui propri siti le buste paga dei segretari, spiegando che, per statuto, sono le più «pesanti» di tutta l’organizzazione a livello regionale: lo ha fatto la CGIL dell’Umbria, e prima quella della Puglia, L’auspicio è che anche i dirigenti e i manager di aziende pubbliche e private seguano l’esempio.

Album di figurine

Un album di figurine sulla storia della CGIL dal titolo «Una storia italiana»: è il gadget distribuito oggi ai delegati nella conferenza di organizzazione della Cgil per raccontare i quasi 110 anni del sindacato. Il titolo ricorda quello dell’opuscolo inviato nel 2001 da Silvio Berlusconi allora candidato alle elezioni politiche nelle case degli italiani.