Come riaprire le scuole in sicurezza: intervista a Francesco Sinopoli (FLC CGIL)
Intervista al segretario generale Flc-Cgil, Francesco Sinopoli, sulla riapertura delle scuole in sicurezza.
Riapertura delle scuole, uno dei temi, senza dubbio, più dibattuti è quello riguardante la sicurezza: si è parlato molto di campagna vaccini del personale scolastico, di test rapidi e screening della popolazione scolastica. Abbiamo fatto il punto della situazione con il segretario di Flc-Cgil, Francesco Sinopoli che ringraziamo per la Sua consueta e cortese disponibilità.
Segretario, La ringraziamo per la Sua disponibilità. Parliamo di riapertura della scuola, ma le scuole sono da considerarsi sicure?
‘Le scuole – ha risposto Francesco Sinopoli – nonostante i mancati interventi di sistema come quello sulla riduzione strutturale del numero di studenti per classe, sono tra i luoghi più sicuri in termini di rispetto delle disposizioni su distanziamento sociale, igiene, ecc. Anche la vaccinazione del personale della scuola ha raggiunto percentuali molto elevate per quanto riguarda l’inoculazione della prima dose.’
‘Il problema – ribadisce il segretario Flc-Cgil – sta nel fatto che tutti gli interventi a supporto dell’attività didattica (trasporti, presidi sanitari nelle scuole, tracciamenti, ecc.) sono stati totalmente insufficienti o semplicemente omessi. Quindi l’ingresso degli studenti nelle scuole avviene con un elevato grado di incertezza su eventuali contagiati ancor più se asintomatici. In questa situazione le aule scolastiche, proprio per il numero di soggetti presenti, possono diventare luoghi di diffusione del contagio che può avere conseguenze gravi nell’intero corpo sociale.
Cosa va ancora fatto per rendere sicure le scuole per gli studenti e il personale?
‘Prima di tutto – sottolinea Sinopoli – servono dati certi per scelte consapevoli. Se non ci sono le condizioni per uno screening della popolazione scolastica, quanto meno si lavori subito per un monitoraggio anche solo a campione. Occorre intervenire sul protocollo per la sicurezza che risale ormai ad agosto, quando il quadro epidemiologico era completamente diverso.
Occorre prevedere coordinamenti regionali dei tavoli sui trasporti provinciali, con la partecipazione anche delle parti sociali, al fine di armonizzare la funzionalità dei trasporti con l’organizzazione delle attività didattiche nelle scuole medie e superiori.’
‘Ma, soprattutto – puntualizza il segretario generale Flc-Cgil – occorre pensare nuovi modelli pedagogici e didattici, modalità organizzative flessibili e funzionali, organici, spazi e materiali tali da consentire in tutte le fasi della vita scolastica esperienze di apprendimento e di crescita significative, a partire già dal prossimo anno scolastico. L’estensione del tempo scuola e la riduzione del numero di alunni per classe, sono elementi che devono diventare punti di forza delle scelte di politica scolastica, in particolare a beneficio delle aree più deboli, quelle dove la dispersione tocca le cifre più allarmanti.’