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Concorso docenti, perché non escono i bandi?

Dai rappresentanti del governo si continuano ad annunciare scadenze (l'ultima da parte del ministro Giannini che aveva indicato la prima settima di febbraio), sinora tutte sistematicamente disattese.

08/02/2016
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La Tecnica della Scuola

Alessandro Giuliani

Cresce l’attesa per il concorso per selezionare 63.712 nuovi docenti, di cui, ad oltre due mesi dalla scadenza della Legge 107/15, si sono perse le tracce.

Dai rappresentanti del governo si continuano ad annunciare scadenze (l'ultima da parte del ministro Giannini che aveva indicato la prima settima di febbraio), sinora tutte sistematicamente disattese.

Intanto, tanti dei 200mila candidati potenziali si chiedono i motivi di uno slittamento così lungo per la pubblicazione dei bandi, probabilmente quattro, più del regolamento che servirà ad allestire le commissioni giudicatrici delle prove dei candidati (tutti rigorosamente già abilitati).

Anche perchè l’attesa potrebbe allungarsi oltre modo. A quanto risulta alla Tecnica della Scuola, i bandi rimarranno “congelati” almeno sino a quando l’ultimo decreto che riordina le classi di concorso rimarrà al palo.

Per rendere il testo meno esposto a eventuali reclami o ricorsi, è stato infatti scelta la strada del decreto presidenziale: più lunga, ma decisamente più sicura.

Ora, finché su quel decreto, già approvato dal Governo attraverso il Consiglio dei ministri, in prima battuta in piena estate e in via definitiva a fine gennaio, non verrà apposta anche la firma del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il “concorsone” sarà bloccato. Dal Quirinale la danno per imminente. Ma visti i precedenti sull'iter del testo, è meglio non illudere nessuno.