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Concorso insegnanti 2016 Posti a rischio in Toscana e Lazio

I ritardi hanno affollato di vincitori senza posto alcune regioni e classi di concorso. In Lazio e Toscana rischiano di esserci pochissime nuove cattedre nel prossimo bando

19/07/2014
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Corriere della sera

Valentina Santarpia

Il punto chiaro della situazione potrà essere fatto solo ad agosto, quando scatteranno le nomine . Ma una cosa è certa:anche l’anno scolastico in arrivo, 2014-2015, non esaurirà il concorsone 2012, quello bandito dall’ex ministro Francesco Profumo, per capirci, a cui si erano iscritti in 321 mila. Sugli 11500 posti messi a bando, infatti, almeno 4500 dovevano essere coperti nel corso del 2013-2014: e invece solo 3500 sono stati assegnati, complici i ritardi incredibili da parte delle commissioni esaminatrici. Nel corso del prossimo anno dovrebbero essere sistemati circa 7500 insegnanti:il che significa che rimarranno fuori ancora 400-600 persone, che solo a distanza di tre anni dal concorso potranno, l’anno prossimo, occupare la cattedra legittima. Perché? «Purtroppo ci sono regioni, come Lazio e Toscana, e alcune classi di concorso, come Lettere, dove siamo all’anno zero per le nomine - spiega Luciano Chiappetta, dirigente del Miur - Proprio per i ritardi delle procedure». Un ritardo in questi Regioni e per gli insegnanti di Lettere che a cascata si ripercuoterà su tutti i prossimi passi del reclutamento. Perché è evidente che sistemare questi vincitori dovrà essere una priorità, anche quando sarà bandito il nuovo concorso, la prossima estate: «Tra due mali, bisognerà scegliere quello giuridicamente minore: e cioè bandire un numero di posti inferiore, proprio per assegnare prima una cattedra ai vincitori dei vecchi concorsi». Nella primavera del 2016, quando si svolgerà il concorso, per gli aspiranti docenti di Toscana e Lazio e alcune classi di concorso avranno le chance di vincere una cattedra saranno ridotte al lumicino, perché molti dei posti saranno già prenotati da chi ha vinto il concorso 2012 e non è stato ancora assunto.

Servono meno insegnanti al Sud

Ma quanti sono effettivamente i posti a disposizione nella scuola? Partiamo dai posti cosiddetti garantiti:ci sono i 15 mila del turn-over, a cui vanno aggiunti i 13mila del sostegno. Sul turn-over, però, non c’è una corrispondenza immediata tra posti disponibili e vincitori: perché in alcune regioni, come quelle del Sud, gli insegnanti hanno un’età media più alta, e quindi c’è maggiore ricambio generazionale.Ma proprio in queste regioni (Sicilia, Campania, Puglia, Calabria), dove si liberano più posti, in realtà c’è meno bisogno di insegnanti: perché sono quelle dove c’è meno immigrazione e meno nuovi iscritti. In queste regioni probabilmente per dare un posto a tutti bisognerà aspettare il terzo anno post-concorso.In quelle del Nord, dove invece c’è bisogno e sono state coperte tutte le posizioni, si potrebbero usare i vincitori del Sud (ma in questo caso ci sarebbe bisogno di un provvedimento di legge), oppure estendere la validità del concorso (in questo caso basterebbe un provvedimento amministrativo). Ma c’è un’altra fetta di posti disponibili di cui non si parla: sono i 14 mila, in valore assoluto, per cui non c’è ancora il finanziamento garantito. «Si tratta di posti che non sono garantiti economicamente né dal turn-over né leggi speciali, come il sostegno: quindi hanno bisogno di un finanziamento aggiuntivo, che dovrebbe essere trovato entro il sistema scolastico, con apposito tavolo all’Aran. Ma finora il tavolo non è ancora neanche cominciato», sottolinea Chiappetta. Considerando che la scuola ha 6000 insegnanti in esubero (ma che non possono andare a coprire i posti vacanti perché non hanno la qualifica necessaria per farlo), i 14 mila diventano 8 mila.Una speranza per quegli altri 13mila aspiranti docenti che hanno superato le prove del concorsone e che dovrebbero entrare in ruolo grazie al decreto ministeriale n. 356 dello scorso 23 maggio, che ha formalizzato lo scorrimento delle graduatorie oltre i posti messi a bando. Ma, per ora, solo una speranza.