Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Contratti bloccati, in parlamento l'ultimo tentativo per cambiare rotta

Contratti bloccati, in parlamento l'ultimo tentativo per cambiare rotta

secondo una stima della Cgil, il mancato rinnovo pesa sugli stipendi dei lavoratori per circa 200 euro al mese

14/05/2013
Decrease text size Increase text size
ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi


 

É approdato nelle commissioni cultura e istruzione di camera e senato, presiedute rispettivamente da Giancarlo Galan (Pdl) e Andrea Marcucci (Pd), il decreto del governo Monti che proroga per due anni il blocco dei contratti in tutto il pubblico impiego. Nella scuola si rinnova anche il congelamento degli scatti di anzianità, che in virtù di una complessa vicenda negoziale i sindacati sono riusciti a recuperare finora per due annualità su tre.

I partiti si sono mossi per sbloccare, anche parzialmente, i contratti: secondo una stima della Cgil, il mancato rinnovo pesa sugli stipendi dei lavoratori per circa 200 euro al mese. Ma una richiesta parlamentare di modifica al governo del dpr, prima della firma finale, resterebbe lettera morta senza l'indicazione delle dovute coperture. Il ministero dell'economia sotto la guida di Vittorio Grilli aveva evidenziato che la mancata proroga delle misure restrittive sul pubblico impiego per il 2013-2014 avrebbe prodotto un buco nel bilancio di 2,7 miliardi.

Il governo ora non è più tecnico ma politico, seppure l'Economia sia stata affidata alle cure di Fabrizio Saccomanni. Ma il problema delle coperture resta lo stesso.