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Contratto e precariato, proposte per la scuola che cambia

Le proposte della FLC CGIL

13/09/2014
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Rassegna.it

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Il personale della scuola è senza contratto da sette anni. Un blocco che sembra allungarsi ancora dopo l’annuncio del ministro Madia. Il rinnovo del contratto è un bene per tutti: cittadini con scuole migliori, insegnanti più soddisfatti e meglio remunerati, studenti più preparati, laboratori funzionali, democrazia. Renzi deve capirlo: è un tassello indispensabile, insieme a nuovi investimenti, per riformare la scuola.

Quali sono i fondamenti del rinnovo contrattuale?

1. Il contratto è un diritto costituzionale, è lo strumento per tutelare i diritti dei lavoratori. Per questo vanno cancellate norme antisindacali (le “leggi Brunetta”) e riconquistati gli spazi di contrattazione da esse cancellati.

2. Il contratto è potente strumento di rinnovamento. Si fonda su una nuova idea di scuola, quella che emerge dal Piano del Lavoro della Cgil. Un nuovo contratto, serio e veicolo di nuove idee, dovrà interpretare le difficoltà e i carichi di lavoro degli insegnanti, degli Ata e dei dirigenti scolastici.

3. Il contratto affronta la complessità del lavoro. Le professionalità hanno bisogno di adeguarsi e cambiare: il contratto è il luogo della loro rielaborazione e ricodificazione. Alcuni esempi: la digitalizzazione, le innovazioni tecnologiche, i Bisogni educativi speciali (Bes), l'assistenza agli alunni con disabilità impongono nuove e diverse responsabilità a chi lavora nella scuola. Anche sulla dispersione scolastica il contratto può dare risposte: per combatterla, infatti, sono necessari progetti ad hoc, formazione e tante ore di lavoro in più.

4. Il contratto per la solidarietà e la parità dei diritti. Il tema dell'equiparazione, anche sul piano retributivo, dei diritti del personale precario non è più rinviabile.

5. Il contratto risponde all’emergenza salariale. La perdita salariale negli ultimi anni è stata notevole (vedi tabella) per tutto il personale della scuola. Le retribuzioni degli insegnanti italiani, ad esempio, nella classifica Ocse stanno al ventesimo posto: a causa del mancato rinnovo del contratto, essi hanno perso dal 2010 al 2014 in potere d’acquisto una media di 8.817 euro.

Queste in sintesi le nostre proposte:

  • innalzare i livelli contrattuali più bassi (collaboratori scolastici, assistenti, precari), equiparare le retribuzioni dei dirigenti scolastici a quelle della dirigenza pubblica;
  • aumentare la retribuzione per salvaguardare redditi e potere di acquisto;
  • valorizzare impegno, professionalità, dignità del lavoro;
  • ripristinare e incrementare i fondi per il miglioramento dell’offerta formativa (Mof), decurtati del 50% da ben due intese che la FLC non ha firmato;
  • attribuire benefit come sostegno alla professione.

Il prossimo Ccnl dovrà ampliare la contrattazione di secondo livello. Serve a rafforzare l'autonomia scolastica, il ruolo delle Rsu e la partecipazione democratica dei lavoratori alle scelte che si compiono ogni giorno nella scuola.

Precariato, il piano di stabilizzazione

Per la FLC il superamento del precariato diffuso come condizione del lavoro è un valore aggiunto nel contesto della battaglia per la riconquista del contratto nazionale in ogni comparto che la rappresenta. Nella scuola pubblica i numeri del precariato ci presentano una vera e propria emergenza che pesa sulla qualità della scuola e un’emergenza sociale, in un Paese sempre più povero e in traiettoria discendente. Le famose migrazioni dal sud al nord di docenti in cerca di una cattedra parlano di una parte del Paese che ha trovato nello studio l’unica occupazione possibile e nella scuola uno sbocco lavorativo, precluso in ogni altro settore dell’economia.

Ma da quando la crisi morde anche il Nord, il numero degli aspiranti a lavorare nella scuola a vario titolo è prepotentemente lievitato: si parla di circa 600.000 persone.

Il piano straordinario di assunzioni annunciato da Renzi è rivolto prioritariamente ai 150.000 docenti delle graduatorie ad esaurimento, piano che la FLC CGIL ha sempre indicato come necessario per un progetto di buona scuola. Un piano di stabilizzazioni che a partire dal 2015 dovrebbe coprire tutti i posti liberi, ogni anno occupati da supplenti, e introdurre l’organico dell’autonomia per rispondere così alle esigenze dei piani dell’offerta formativa e alla continuità didattica.

I precari della scuola sono "stabilmente precari", a volte anche da decenni, costantemente in attesa di supplenze o impegnati ad accumulare punteggio attraverso titoli o formazione (a pagamento!). Così a lungo e colpevolmente è stato reiterato il meccanismo di supplenze con contratto precari per coprire i posti vacanti e il fabbisogno reale di insegnanti, che la Commissione europea ha avviato una procedura d’infrazione della direttiva che regola l’utilizzo dei contratti a tempo determinato da parte delle Pubbliche Amministrazioni.

Nel 2015, sempre secondo le promesse del governo, verrà bandito un concorso per 40.000 docenti necessari per coprire il turn over del triennio. Dal 2015 il concorso diventerà l’unico canale di ingresso per l’assunzione nella scuola, come da mandato costituzionale. Sottolineiamo che questo è uno dei punti cardine della proposta sul reclutamento della FLC CGIL.

Purtroppo nel piano manca una proposta di stabilizzazione per il personale ausiliario, tecnico e amministrativo (Ata), necessario al funzionamento delle scuole, alla loro sicurezza e alla compartecipazione delle attività didattiche. Non vorremmo che fosse “una dimenticanza consapevole” per privare le scuole di un supporto essenziale.

La FLC CGIL si impegnerà perché il governo torni indietro da una decisione incomprensibile e per noi inaccettabile. La scuola è una comunità educante dove ogni figura interagisce con gli studenti e contribuisce alla loro crescita relazionale e culturale. 

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