Contro la Buona scuola, 90 cortei in tutta Italia
Migliaia di studenti sono scesi in piazza per protestare contro l'ultima riforma dell'istruzione e contro le recenti modifiche dell'Isee che ha escluso migliaia di studenti dalle borse di studio
Prima giornata di proteste dall'inizio del nuovo anno scolastico. In tutta Italia - da Milano a Roma, da Genova a Palermo - migliaia di studenti sono scesi in piazza dando vita a oltre 90 cortei e sit-in per protestare contro la riforma della Buona Scuola. E non sono mancati momenti di tensione, ad esempio con il lancio di petardi a Napoli e di fumogeni a Milano. I cortei sono stati anticipati, nella notte, da un blitz di un gruppo di studenti (di Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti e Link-coordinamento universitario) di fronte al Miur: hanno srotolato uno striscione con su scritto "vogliamo potere nelle scuole, nelle università, sui territori" per lanciare le proteste di oggi.
Gli studenti minacciano di far continuare fino al 17 ottobre, giornata mondiale contro la povertà, la mobilitazione "contro la Buona scuola del governo, per lanciare una battaglia d'attacco per la piena gratuità dell'istruzione, il reddito di dignità e di formazione e una vera inversione delle politiche precarizzanti", come scritto in un comunicato degli studenti. La protesta colpisce anche la recente riforma dell'Isee che ha escluso migliaia di studenti dalle borse di studio.
A Roma gli studenti dicono "vogliamo potere". A Roma la manifestazione è iniziata alle 9 da piazza Repubblica mentre in contemporanea si svolgeva un presidio universitario sotto il Ministero per l'Istruzione. "Oggi siamo in piazza - ha detto Riccardo Laterza, portavoce della Rete della Conoscenza - contro le politiche del governo perché vogliamo potere, nelle nostre scuole, nelle nostre università, sui territori e sulle nostre vite". Il corteo è partito dietro un grande striscione con scritto 'Senza borse facciamo le valige' ed è terminato a pochi metri dal Colosseo dopo aver percorso via Cavour e via dei Fori Imperiali.
Lanci di petardi a Napoli. A Napoli diversi petardi sono stati lanciati durante la manifestazione degli studenti. Sono due i cortei che hanno attraversato la città. Uno, partito da piazza Mancini è arrivato a rione Sanità. L'altro, da Piazza del Gesù si è concluso a via Sanfelice. Qui sono stati lanciati uova e vernice rossa. Nel mirino dei manifestanti la sede dell'agenzia di lavoro Manpower che è stata imbrattata di rosso. Petardi sono stati esplosi in varie zone del passaggio dei manifestanti, in particolare sono stati lanciati in via Medina, nei pressi della Questura di Napoli. A Napoli alla protesta contro la Buona Scuola si aggiunge anche il ricordo di Genny Cesarano il diciassettenne rimasto ucciso in una sparatoria al rione Sanità di Napoli il mese scorso.
A Milano fumogeni e vernice contro la sede Unicredit. Gli studenti e i militanti dei centri sociali hanno sfilato da largo Cairoli. Durante la protesta alcuni manifestanti si sono arrampicati sul monumento equestre della piazza e hanno lanciato fumogeni per attirare l'attenzione. Subito dopo alcuni manifestanti hanno imbrattato le scale e la facciata della sede di Unicredit in piazza Cordusio. Inoltre, hanno esposto uno striscione in cui Unicredit è descritta come finanziatrice di aziende produttrici di armi.
A Palermo protesta contro le scuole che cadono a pezzi. I manifestanti si sono riuniti a piazza Castelnuovo. Hanno bloccato le strade mandando in tilt il traffico cittadino. Gli studenti sono scesi in piazza anche per denunciare le disastrose condizioni dell'edilizia scolastica palermitana, che costringe diverse scuole palermitane a svolgere le lezioni in turni diversi e in strutture che i ragazzi hanno definito "fatiscenti e prive di servizi". "La riforma è passata quest'estate in Parlamento ma noi non ci fermiamo perché riteniamo più che mai necessario contrastarla nella sua attuazione pratica", ha detto Michele Minardi del Liceo Scientifico Cannizzaro, "Renzi parla di Buona Scuola e innovazione, stanziando fondi per la digitalizzazione quasi a voler addolcire la pillola di una riforma che porta a compimento lo smantellamento della scuola pubblica. Ma quale buona scuola e quale innovazione? A Palermo le scuole ci crollano addosso", ha aggiunto Simona Pezzella del Regina Margherita.
Libri buttati a terra a Genova e a Torino occupato il gasometro. Davanti alla Regione, in piazza De Ferrari, gli studenti genovesi hanno lasciato libri a terra e chiesto più risorse per il diritto allo studio. A Torino i tre cortei sono partiti da tre diverse zone della città. Una trentina di manifestanti ha occupato il gasometro di corso Regina Margherita, sgomberato dalle forze dell'ordine in tarda mattinata. I giovani sono stati fatti allontanare, alcuni dei quali portati fuori di peso perché non volevano abbandonare la struttura, anche in ragione della rischiosità dell'area occupata. Sulla vicenda è intervenuto il segretario della Fiom torinese, Federico Bellono: "mi sembra di poter dire - ha detto - che la reazione delle forze dell'ordine sia stata spropositata rispetto all'iniziativa degli studenti. Servirebbe una capacità di ascolto da parte delle istituzioni che al momento purtroppo non si vede".