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Corriere: A scuola 500 mila stranieri. «Non è un'invasione»

In Italia il 4,8% contro il 10 della Germania. La maggiore concentrazione in Lombardia ed Emilia Romagna. Primato a Milano

02/09/2006
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Corriere della sera

Il ministro Fioroni: da noi la percentuale di immigrati più bassa in Europa

ROMA — «Non c'è nessuna invasione delle nostre scuole da parte dei figli dell'immigrazione e tantomeno c'è un'invasione islamica». Il responsabile dell'Istruzione Giuseppe Fioroni vuole sgombrare il campo da sensazioni e paure, prima di indicare le linee guida del suo ministero sul tema cruciale dell'integrazione. «Siamo gli ultimi in Europa — rassicura —. Al nostro 4,8 per cento di stranieri corrispondono quote del 23,6 in Svizzera, 10 in Germania, 15 in Gran Bretagna, 5,5 in Portogallo. Le nazionalità rappresentate in Italia — aggiunge — sono 191 e i ragazzi dei Paesi arabi, non sempre musulmani, sono meno di un terzo dell'intera popolazione scolastica straniera.
Non ha senso gridare mamma li turchi».
Il progetto del ministro dell'Istruzione per i figli degli immigrati, quasi 500 mila ragazzi distribuiti nel 64 per cento delle nostre scuole, è impegnativo. «La cittadinanza non può essere solo cartacea e nemmeno una scelta di bisogno, ma una decisione consapevole di chi studia la lingua italiana e apprende la cultura del nostro Paese, mantenendo però anche la propria lingua e la propria tradizione — dice Fioroni —. L'apprendimento dell'italiano, con l'obiettivo di arrivare a una certificazione delle competenze e il riconoscimento e la valorizzazione delle lingue d'origine dei ragazzi stranieri devono essere al centro dell'azione didattica». Questo vuol dire corsi intensivi organizzati dentro e fuori l'orario scolastico, corsi di formazione per insegnanti, arruolamento di mediatori culturali, costi aggiuntivi. Insomma un bel carico di lavoro per gli istituti.
Fioroni è convinto che nella scuola si giochi la scommessa dell'integrazione nel nostro paese. Lo pensa anche il viceministro Angela Bastico, che da assessore regionale dell'Emilia ha avviato alcune «buone pratiche»: «La scuola può e deve diventare un luogo di dialogo in particolare con la madre e l'intera famiglia per favorire un processo di integrazione reale».
Ma vediamo le cifre ufficiali del ministero che dimostrano le dimensioni e la dinamica del fenomeno. Lo scorso anno gli alunni stranieri erano distribuiti così: infanzia 81.577 (+ 11,6); elementari 164.177 (+ 13,6); medie 96.611 (+ 14,5); superiori 82.318 (+ 38,2), concentrati nei tecnici e nei professionali (80 per cento) Quest'anno gli studenti con cittadinanza non italiana dovrebbero ammontare a 500 mila. E' una previsione molto attendibile. L'Emilia Romagna è la regione con la più alta percentuale (10), come la Germania. La Lombardia è la regione che ne ha di più in termini assoluti: 24,6 per cento.
Nella graduatoria delle città, al primo posto c'è Milano (12,7). Seguono Alessandria e Prato. Tra le province, al primo posto Mantova (11,9) e poi Piacenza dove si registra il record di nuove iscrizioni (2 per cento). Intanto al ministero si lavora sull'innalzamento dell'obbligo scolastico a 16 anni. Entro l'anno dovrebbe essere pronta la parte normativa. Nel 2007 verranno definiti i contenuti del biennio. Non è escluso che il nuovo obbligo possa partire già dall'anno 2007-2008, anche senza tutte le indicazioni. Più probabile la partenza per il 2008-2009.