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Corriere Adriatico: Allarme della Cgil “Tagli massicci”

a settembre prossimo le scuole di Ascoli Piceno e di Fermo riapriranno con 334 posti di lavoro in meno tra personale docente e Ata

07/07/2010
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Corriere Adriatico

Fermo
Numeri da brivido: a settembre prossimo le scuole di Ascoli Piceno e di Fermo riapriranno con 334 posti di lavoro in meno tra personale docente e Ata (personale amministrativo, tecnico e ausiliario). Un taglio che unito a quello subito lo scorso anno fa registrare nel complesso 496 posti in meno per il personale docente e 246 posti in meno per il personale Ata. Una emorragia di 747 posti in soli due anni, pari a un terzo dei tagli in tutta la Regione. “Un quadro drammatico: i tagli agli organici della scuola metteranno a rischio la regolare erogazione dell’offerta scolastica”, spiega Giuseppe Vaglieco, segretario provinciale della Flc Cgil. Per tali ragioni il sindacato ha presentato un ricorso al Tar del Lazio e l’udienza è prevista per il prossimo 19 luglio. “Le ripercussioni dei tagli alla scuola saranno pesantissime soprattutto per le famiglie perché sarà praticamente impossibile rispondere alle esigenze educative e didattiche dei bambini e dei ragazzi. Chiunque può immaginare gli effetti devastanti di un simile intervento per il personale precario che vedrà svanire le occasioni di nuovi incarichi. Centinaia di lavoratori si troveranno senza contratto e, terminato il periodo coperto dalla indennità di disoccupazione, senza nessuna tutela. Occorre infatti ricordare che è precario un terzo del personale Ata e un sesto dei docenti. Ed altrettanto pesanti saranno le conseguenze sulla rete scolastica provinciale: la mancanza di personale in grado di tenere aperte le scuole, sorvegliare gli studenti e provvedere al lavoro di cura dei bambini porterà al rischio di chiusura di molti plessi scolastici. Una situazione che non potrà certo essere recuperata da Enti Territoriali sempre più alle prese con tagli alle risorse. Se a questo si aggiunge anche la grave situazione finanziaria in cui versano le scuole il quadro è decisamente fosco”.