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Corriere Adriatico-"Organici tagliati e con criteri ingiusti"

Orciano di Pesaro, lettera aperta al direttore dell'Ufficio scolastico regionale "Organici tagliati e con criteri ingiusti" ORCIANO DI PESARO - Vittorio Delmoro, insegnante presso l'Istituto...

20/04/2004
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Corriere Adriatico

Orciano di Pesaro, lettera aperta al direttore dell'Ufficio scolastico regionale
"Organici tagliati e con criteri ingiusti"

ORCIANO DI PESARO - Vittorio Delmoro, insegnante presso l'Istituto Comprensivo di Orciano, membro del Consiglio di Istituto e Rappresentante sindacale Cgil ha scritto una lettera aperta a Michele Di Gregorio, direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale. "Questo messaggio è motivato dalla necessità di capire se sono io, se siamo noi popolo della scuola a interpretare le leggi secondo un'ottica parziale e distorta, oppure se è lei ad interpretare il suo ruolo in maniera difforme. Mi riferisco in particolare alla questione del taglio degli organici, a cominciare da quelli subiti dal mio Istituto : tre posti in meno. La motivazione dichiarata sta nella diminuzione degli alunni iscritti, che assommano a meno 4 bambini di scuola materna e a meno 17 alunni di scuola elementare; per un totale di 21. Il che significa che si è tolto un insegnante ogni 7 alunni in meno. Se questa fosse la logica applicata, perché allora non si fa altrettanto quando gli alunni aumentano? I decreti sulla Riforma scolastica affermano che l'organico del tempo pieno è congelato (almeno per un anno), che ogni scuola avrà gli insegnanti necessari a garantire un'offerta formativa di 30 ore settimanali e che le famiglie hanno diritto a tutto quello che hanno chiesto, comunque nulla in meno di ciò che hanno già . Perché allora viene tagliato l'organico del tempo pieno? Perché le famiglie non vengono ascoltate? Perché lei, nel suo ruolo di dirigente regionale, utilizza per i tagli agli organici parametri che non figurano tra quelli previsti dai decreti di riferimento? Se lei, direttore regionale, si è reso conto che non avrebbe potuto eseguire la richiesta di taglio presentatale dal suo superiore ministro senza ledere i diritti delle Istituzioni Scolastiche perché non si è rifiutato di eseguire l'ordine? Ci sono in ballo le decine di insegnanti trasferiti dopo anni di ruolo, o licenziati perché precari, delle loro famiglie, delle centinaia di alunni che perdono continuità e opportunità formative, delle migliaia di utenti su cui poi alla fine va a cadere il peso di un impoverimento generale della scuola pubblica di stato. Se lei dunque ritiene di interpretare il suo ruolo non come mero esecutore di ordini superiori, ma come garante di un diritto all'istruzione e ad una scuola di qualità per tutti i cittadini di cui è referente, non può lasciare inascoltato questo appello".