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Corriere: Almeno 2 milioni di bambini morti nelle guerre degli ultimi anni

I dati di "Save The Children": «37 milioni esclusi dall'istruzione, 22 milioni i minori profughi»

20/11/2008
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Corriere della sera

ROMA - Le vittime civili delle guerre? Soprattutto donne e bambini: negli ultimi 15 anni, rappresentano l'80% delle persone più colpite dai conflitti. A fornire le cifre è "Save the Children" in occasione della giornata mondiale dell'Infanzia. I dati sono drammatici: almeno 2 milioni di bambini sono morti uccisi dal fuoco delle armi e 6 milioni sono stati feriti, resi disabili o hanno subito traumi psicologici, obbligati ad assistere a terribili atti ed episodi di abusi e violenze.
PROFUGHI - Non solo: a causa della guerra 37 milioni di bambini e bambine sono oggi esclusi dall'istruzione. L'associazione ha stimato in 22 milioni i minori profughi e sfollati a seguito di guerre. Le cui conseguenze proseguono anche dopo la fine delle ostilità: si calcola che ogni anno siano tra 8.000 e 10.000 le giovani vittime di ordigni esplosivi, in particolare delle mine rimaste sul terreno. E sono almeno 250.000 i minori - di cui il 40% bambine - impiegati in 17 conflitti armati come soldati, spie, facchini, cuochi, «mogli» dei combattenti (nel caso delle ragazze) e arruolati in eserciti non governativi in almeno 24 nazioni e territori.
IMMIGRATI - Ma Save the Children rivolge la propria attenzione anche ai minori stranieri che arrivano nel nostro Paese. Per affrontare il fenomeno dell’immigrazione, afferma l'organizzazione internazionale per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini, è necessario che si esca «da un approccio di tipo emergenziale». A sostenerlo, intervenendo a Montecitorio, è Claudio Tesauro, presidente di "Save the Children Italia". «La mancanza di coordinamento - ha sostenuto ancora - si traduce spesso nella incapacità di garantire un percorso di accoglienza, lineare e sicuro, ai minori stranieri in Italia. Tale percorso rappresenta l`attuazione dei diritti contemplati dalla Convenzione Onu che devono essere assicurati dagli Stati che l'hanno ratificata a tutti i minori presenti sul territorio, senza distinzione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di provenienza. Lo Stato italiano - ha ribadito ancora - è tenuto a garantire ai minori stranieri tutti questi diritti, fin dal momento del loro arrivo in Italia, pena l'invisibilità di questi minori, il rischio di abbandonarli all'illegalità, allo sfruttamento e alla violenza o il pericolo di rimpatriarli nei paesi di origine senza valutare le prospettive per il loro futuro». Tesauro ha ricordato come nella sola Sicilia, negli ultimi mesi su 1.117 minori stranieri non accompagnati ospitati nelle comunità alloggio a loro destinate nella regione e quasi tutti sbarcati a Lampedusa, ben 333 sono scappati quasi subito dalle case-famiglia, mentre solo per 181 risulta sia stata aperta la tutela con la nomina di un tutore loro responsabile. La causa di queste fughe, per "Save the Children" risiede principalmente nella «carente informazione legale sulle opportunità che la legge italiana assicura ai minori migranti non accompagnati».