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Corriere-Bene, ma non è questa l'eccellenza"

Bene, ma non è questa l'eccellenza" LENO (Brescia) - "Bastasse il bollino blu!, qui Bene, ma non è questa l'eccellenza" ci vuole il cuore blu - sospira Ermelina Ravelli, preside dell'istit...

23/10/2003
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Corriere della sera

Bene, ma non è questa l'eccellenza"

LENO (Brescia) - "Bastasse il bollino blu!, qui Bene, ma non è questa l'eccellenza"

ci vuole il cuore blu - sospira Ermelina Ravelli, preside dell'istituto Capirola di Leno, una delle scuole lombarde che hano ottenuto la certificazione di qualità -: bisogna lavorare sulle emozioni, guardare negli occhi i ragazzi, altrimenti non arriva niente. Certo, una scuola senza strutture, senza un'équipe di genitori organizzata, forse avrebbe avuto ancora più difficoltà a gestire quello che è successo da noi". Quello che è successo è l'omicidio di Desirée Piovanelli: la ragazzina quattordicenne aveva qui le sue migliori amiche; anche i tre minorenni coinvolti nel delitto erano conosciuti da tutti gli studenti. Non è stato un anno facile per la preside Ravelli: "La ferita è ancora molto fresca: la scuola è grande, 1.400 studenti, ma il paese è piccolo e la scuola respira questo clima". L'arrivo del "bollino blu" consente di spostare per un momento l'attenzione: "L'abbiamo ottenuto nel giugno dello scorso anno - continua la preside - dopo un percorso lungo due anni: sono stati "premiati" i nostri servizi di formazione, di orientamento e quelli amministrativi, che comprendono la capacità di comunicare con le famiglie, di aprirsi all'esterno. Ma attenzione, non basta il bollino a fare l'eccellenza: certo, una macchina che funziona è una condizione necessaria, ma non sufficiente per una scuola che, comunque, alla fine deve formare i ragazzi. Noi vogliamo arrivare alla valutazione della qualità dell'apprendimento". C'è anche una questione di finanziamenti. "Certo, una scuola accreditata può aver accesso ai finanziamenti europei, in un momento in cui lo Stato ha tagliato fondi anche in campi delicati, come l'handicap. Grazie a questi soldi posso permettermi un'organizzazione che mi consente di affrontare al meglio i problemi. Ma se non siamo capaci di raccogliere le grida d'aiuto che mandano i ragazzi, è tutto inutile".