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Corriere: «Carabinieri anti-spinelli nelle scuole»

La Turco: ispezioni degli uomini del Nas in tutta Italia, Fioroni d'accordo

28/05/2007
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Corriere della sera

MILANO — Pugno di ferro contro il consumo di stupefacenti tra gli adolescenti. Dieci giorni fa il ministro della Salute, Livia Turco, ha raccolto con favore l'idea del test antidroga da fare ai figli proposta dal sindaco di centrodestra, Letizia Moratti. Adesso la Turco torna sul tema con la proposta di ispezioni antispinello nelle scuole: «Ho chiesto al ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, di collaborare per inviare i Nas nei licei e negli istituti tecnici — spiega —. È utile dare il via a verifiche in tutt'Italia, anche per senso di responsabilità verso le famiglie: le aule devono poter essere considerate luoghi sicuri».
I nuclei antisofisticazioni e sanità dell'Arma (Nas) sono visti dalla Turco come i «carabinieri della salute». Una definizione ripetuta più volte dal ministro diessino, ieri al Teatro Nuovo di Milano per gli ottant'anni dell'Avis, l'associazione dei volontari italiani del sangue. Il giro di vite contro la marijuana a scuola arriva dopo gli episodi allarmanti degli ultimi giorni. Da un lato, la morte a Paderno Dugnano di un ragazzo di 15 anni, che si è sentito male dopo avere fumato uno spinello durante l'intervallo. Dall'altro, l'esasperazione di un preside di Torino che ha chiamato i carabinieri, arrivati anche in borghese, perché si è accorto che tra i suoi alunni circolava hashish. «Vogliamo aiutare gli insegnanti — insiste la Turco —. Non solo: da ministro alla Salute non posso accettare che gli istituti scolastici siano dipinti come luoghi di consumo di sostanze stupefacenti. È necessario restituire alla scuola l'immagine pulita che merita».
Dopo la bufera sul Policlinico Umberto I di Roma, lo scorso gennaio, la Turco aveva deciso di mandare i Nas in tutti gli ospedali per non fare perdere fiducia nella sanità pubblica. «Lo stesso intendo fare, magari già dai prossimi giorni, inviando i "carabinieri della salute" nelle Superiori — osserva —. Mi sono confrontata di recente anche con Fioroni». È un'iniziativa destinata a suscitare polemiche, soprattutto dopo l'apertura della Turco al kit antidroga, offerto dal Comune di Milano a quasi quattromila famiglie dei quartieri Lorenteggio e Barona, periferia sud-ovest: dalla scorsa settimana chi desidera sapere se il figlio si droga può ritirare gratuitamente un test in farmacia (al momento, l'hanno chiesto solo cinquanta genitori). «Si rischia di rilanciare una cultura proibizionista — attacca Paolo Cento (Verdi), sottosegretario al ministero dell'Economia —. La scuola non può essere trasformata in una sorta di stato di polizia». Sulla stessa linea l'Unione genitori: «Gli istituti scolastici non possono diventare il luogo della repressione».
La Turco respinge le critiche al mittente: «Resto un'antiproibizionista, convita da sempre che la repressione non serve nella lotta alla droga». Ma i Nas contro gli spinelli, allora? «È un'operazione di educazione alla salute, nel segno della prevenzione — taglia corto il ministro —. È una scelta coerente con le mie convinzioni». I giorni delle polemiche del centrodestra per il decreto Turco sugli spinelli sembrano, però, lontani. Il provvedimento, sospeso dal Tar, prevedeva il raddoppio della quantità di cannabis considerata per uso personale. Ma il ministro diessino ribadisce: «Non sono pentita. È una normativa che riproporrei: finora non l'ho fatto solo perché il governo rivedrà la legge Fini-Giovanardi — osserva —. La mia linea è sempre la stessa: puntare su prevenzione ed educazione».