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Corriere: Cgil, Cisl e Uil: ora doppio contratto

I sindacati: accordo nazionale sull'inflazione, aziendale per la produttività

03/05/2008
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Corriere della sera

L'intesa. Epifani: la piattaforma unica è un passo importante. Sacconi: la proposta unitaria agevola il confronto

Nella bozza previsto l'aggancio ad un indice del costo della vita «realisticamente prevedibile»
ROMA — Tutto è pronto per il varo della riforma dei contratti annunciata unitariamente da Cgil, Cisl e Uil dal palco della Festa del 1? maggio, a Ravenna. Mercoledì prossimo si riuniranno le segreterie unitarie delle confederazioni per dare un primo via libera al documento che prevede accordi triennali, penalizzazioni in caso di mancato rispetto delle scadenze, garanzie sul mantenimento del potere d'acquisto dei salari nel contratto nazionale sulla base di «un'inflazione realisticamente prevedibile».
L'intesa, che il direttore generale di Confindustria, Maurizio Beretta, giudica «molto importante » per «far partire il confronto sul modello contrattuale », arriva a quattro anni dalla proposta avanzata dagli industriali. E già si delineano i temi più «caldi», in particolare quello sul secondo livello di contrattazione, relativo alla produttività, che i sindacati vorrebbero a livello territoriale, quando non aziendale, contrastati però da Confindustria. «Metta dei veti» ha replicato seccamente ieri il leader della Cgil, Guglielmo Epifani. «I veti finora li ha messi chi non ha voluto fare il confronto - ha ribattuto Beretta alludendo alla Cgil - . Il nostro non è un veto - ha proseguito ma una valutazione di merito molto precisa: due livelli che facciano entrambi un discorso medio, il primo a livello nazionale, il secondo a livello territoriale, non hanno senso».
Secondo il senatore Pdl, Maurizio Sacconi, indicato come prossimo ministro del Lavoro, il governo Berlusconi, vicino al varo, «può incoraggiare questa riforma eliminando tutto ciò che oggi penalizza la parte variabile del salario nel momento in cui si cumula con la parte definita dal contratto nazionale ». A questo scopo una «proposta unitaria» dei sindacati, secondo Sacconi, «agevolerebbe il confronto».
Per la Cgil è stato fondamentale l'accordo raggiunto sulla rappresentatività dei sindacati che sarebbe affidata a un mix tra il numero degli iscritti e i voti delle elezioni delle Rsu (rappresentanze sindacali unitarie). Ma il sindacato di Epifani dovrà affrontare ora un passaggio delicato: la riunione del direttivo convocato sempre per il 7 maggio. Il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, che gode di un'ampia maggioranza, dovrà vedersela con le critiche delle minoranze, già contrarie all'intesa: dalla Fiom di Gianni Rinaldini a «LavoroSocietà» di Nicola Nicolosi fino alla «Rete28aprile » di Giorgio Cremaschi.
La piattaforma, che gli organismi direttivi di Cisl e Uil hanno già approvato, passerà il 12 maggio al vaglio dei direttivi unitari per poi approdare nelle assemblee sui luoghi di lavoro che, per due settimane, ne discuteranno. Se tutto andrà secondo le previsioni, i sindacati saranno pronti a aprire il confronto con Confindustria a fine mese, dopo che il 21 maggio si sarà insediata al vertice Emma Marcegaglia.