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Corriere-Confindustria alla Moratti: "Salviamo gli istituti tecnici"

industriali criticano la riforma della scuola Confindustria alla Moratti: "Salviamo gli istituti tecnici" Un convegno a Vicenza. "Servono licei con indirizzi precisi, per aprire al mondo del ...

21/04/2004
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Corriere della sera

industriali criticano la riforma della scuola

Confindustria alla Moratti: "Salviamo gli istituti tecnici"

Un convegno a Vicenza. "Servono licei con indirizzi precisi, per aprire al mondo del lavoro". Il ministro: non c'è ancora nessuna decisione

DAL NOSTRO INVIATO
VICENZA - "Salviamo gli istituti tecnici. Non trasformiamoli in licei generalisti o accademici che portano tutti all'università dove appena il 40% si laurea, ma in licei vocazionali, ovvero con precisi indirizzi (elettronica, meccanica, informatica, risorse agroalimentari, edilizia e via dicendo) che aprono anche le porte del mondo del lavoro".
Per Confindustria la riforma Moratti delle superiori o del secondo ciclo - proprio oggi dovrebbe tenersi un incontro tecnico al ministero per sciogliere alcuni dei nodi più importanti - è viziata da una visione astratta che non tiene in debito conto l'importanza della formazione tecnico-scientifica di qualità per la competitività delle imprese. In sintesi gli imprenditori temono che ai giovani venga offerto un liceo tecnologico o economico generico, privo di indirizzi, dove il patrimonio di formazione tecnica è assente. E questo in alternativa secca a una formazione professionale gestita esclusivamente dalle regioni - sulle cui capacità nell'immediato gli imprenditori nutrono dei dubbi - destinata ad accogliere una domanda dequalificata. Quella che non se la sente di puntare sui licei di cinque anni.
Per la prima volta gli industriali hanno avanzato in modo chiaro delle riserve sulla riforma della scuola. Hanno espresso dubbi e preoccupazioni durante il convegno dedicato alla formazione e allo sviluppo che si è tenuto ieri alla fiera di Vicenza, mentre in città era in corso una manifestazione di protesta contro il ministro dell'Istruzione. La Moratti, trattenuta da "improrogabili impegni", ieri non era a Vicenza. Ha inviato però un messaggio: "Esaminerò con attenzione le proposte sugli istituti tecnici. Voglio sottolineare che ad ogni modo né per quanto riguarda i licei né per quanto riguarda l'istruzione e la formazione professionale, fino ad ora è stata presa una decisione".
"Sono distante da alcuni pensieri ministeriali", ha detto Silvio Fortuna, responsabile di Confindustria per l'Education, alludendo all'impostazione pedagogica che prevede licei tecnologici ed economici di tipo accademico. Il sistema dell'istruzione a "due gambe" prefigurato dalla riforma, licei da una parte e formazione dall'altra, per Confindustria va rivisto. Allora licei generalisti ma anche licei vocazionali, in grado di produrre come in passato l'aristocrazia del mondo del lavoro e inoltre la formazione professionale. "Non vogliamo che si perda il patrimonio tecnologico che gli istituti tecnici hanno dato al Paese - ha spiegato Giuseppe Zigliotto, vicepresidente della Confindustria del Veneto e autore, insieme con altri esperti, della proposta degli imprenditori per la scuola superiore e in particolare per gli istituti tecnici -. Secondo la riforma il tecnico sparisce e diventa liceo tecnologico e economico. Per caratterizzarli rispetto al classico, lo scientifico e gli altri licei generalisti chiediamo che abbiano rispettivamente otto e tre indirizzi. I due licei vocazionali devono essere inseriti all'interno di un più ampio "polo tecnologico", che comprenda anche la formazione professionale, l'università e la ricerca industriale. Tutto dovrebbe ruotare intorno a laboratori e insegnanti comuni, questi ultimi scelti anche dal mondo del lavoro obbligatoriamente aggiornati e periodicamente valutati dalle scuole".
Giulio Benedetti

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