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Corriere-COSA CONTA TRA I BANCHI

Istruzione e nuove proposte COSA CONTA TRA I BANCHI di ERALDO AFFINATI Gli studenti romani tornano sui banchi. Quale scuola troveranno? La domanda, formulata così, è mal posta. Bisogn...

12/09/2004
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Corriere della sera

Istruzione e nuove proposte
COSA CONTA TRA I BANCHI

di ERALDO AFFINATI

Gli studenti romani tornano sui banchi. Quale scuola troveranno? La domanda, formulata così, è mal posta. Bisognerebbe usare il plurale: quali scuole. Genitori e studenti sono chiamati a scegliere innanzitutto al momento dell'iscrizione, dopodiché devono considerare le diverse opzioni interne. Infatti ogni istituto offre corsi facoltativi, extracurricolari, di vario tipo, richiesti dalla legge (come quelli, realizzati al termine dello scorso anno, per il conseguimento del patentino), oppure tesi a caratterizzare l'offerta formativa. Un tempo a scuola si andava per imparare a leggere, scrivere e far di conto. Oggi, oltre a questo, i bambini e gli adolescenti vengono sollecitati in tanti altri modi. Limitiamoci a pochi esempi romani. Chi vuole può recitare (al Liceo Plauto di Spinaceto), vedere film (all'Istituto Montessori del Nomentano), disegnare fumetti (alla scuola media San Benedetto di Centocelle). Attraverso la scuola si possono praticare sport, frequentare corsi di ceramica, intraprendere viaggi all'estero, fare stages in officina. Il principio dell'autonomia spinge gli istituti a diventare centri di servizi, aperti anche il pomeriggio.
Molti si chiedono se questa notevole alacrità organizzativa non rischi di indebolire la vera e propria formazione didattica. Sapere di tutto e di più non dovrebbe equivalere a saper meno riguardo ai requisiti essenziali.
Forse, sostengono in tanti, sarebbe il caso di garantire adeguati strumenti di controllo per la verifica del raggiungimento dei cosiddetti obiettivi minimi, senza lasciare a se stesse le scuole non in grado di farlo. Al sistema dell'istruzione vengono sempre più spesso demandati impegni supplementari che, a parere di alcuni, non dovrebbero competergli in modo specifico: l'educazione sanitaria, ambientale, stradale, sessuale. Le scuole, pervase da una straordinaria ansia autopromozionale, assecondano tali attività complementari; non tutti i ragazzi vi partecipano, è ovvio, ma sono invitati a farlo. Resta da capire fino a che punto l'allargamento delle conoscenze non comporti una diminuzione dell'approfondimento e il rinvio della specializzazione. Un paio di mesi fa diversi presidenti di commissione hanno lamentato, nei licei classici romani, le difficoltà fatte registrare da un numero abbastanza alto di studenti nelle traduzioni dalle lingue antiche, e in quelli scientifici, nella risoluzione di problemi matematici.
Da qualche tempo le università capitoline, da Tor Vergata a Roma 3 fino alla Sapienza, predispongono corsi propedeutici per facilitare l'ingresso agli studi accademici. Lo stesso sistema degli esoneri (la suddivisione in varie parti di un solo esame) nasce anche dalla necessità di graduare l'apprendimento allo scopo di superare le lacune più o meno gravi nella preparazione di base. Nessuno può chiedere alla scuola di tornare indietro rinserrandosi in se stessa. Ma forse è necessario essere consapevoli delle importanti conseguenze provocate dal suo cambiamento di fisionomia.