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Corriere: Draghi: la scuola italiana deve imparare a valutare

Richiamo del Governatore. Gelmini: insisto sulle riforme

23/06/2009
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Corriere della sera

Istruzione «Problemi gravi, bisogna intervenire e rinnovare»

ROMA — Occorre «un rin­novamento » del sistema scola­stico che si fondi «sull’autono­mia e su una più efficace capa­cità di valutazione»: il gover­natore della Banca d’Italia, Ma­rio Draghi, è tornato a solleci­tare l’importanza di un’istru­zione fondata su «applicazio­ne, impegno, rigore e meri­to ». L’unico modo, ha detto, per assicurare «una crescita in­dividuale e collettiva». «Non vi possono essere scorciatoie in una società moderna quale l’Italia vuole essere, al raggiun­gimento del successo profes­sionale » ha aggiunto.

Draghi ha parlato di scuola e formazione nel corso della consegna del premio per la matematica e l’informatica istituito dalla Banca d’Italia per incentivare e riconoscere «l’eccellenza» nello studio di queste materie. Quell’eccellen­za mortificata dalle indagini internazionali sul grado di ap­prendimento delle materie scientifiche degli studenti ita­liani dalle scuole medie in su. Tali indagini, ha osservato il governatore, «ci hanno aiuta­to a comprendere la gravità dei problemi del nostro siste­ma scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risul­tati uniformi tra le diverse aree del paese». E a maturare «la consapevolezza» della ne­cessità di un rinnovamento.

Il compito di noi tutti, ha quindi spiegato il governato­re, «è creare le condizioni af­finché le capacità individuali possano pienamente dispie­garsi, senza condizionamenti di sesso, censo, origine socia­le, provenienza etnica». L’obiettivo ambizioso, «è to le­vel the playing field », ha detto usando un’espressione ingle­se. La scuola, cioè, «è il luogo privilegiato per uguagliare le condizioni di gioco per tutti». Ma non solo. In ballo c’è «l’im­portanza del capitale umano, inteso come l’insieme dei sa­peri e delle competenze accu­mulati dalle persone, per la crescita economica e lo svilup­po sociale». Mai come ora, ha proseguito, «il potenziale di crescita di un paese avanzato è dipeso dalle conoscenze e dalle competenze dei suoi abi­tanti ». Su queste si fondano «l’utilizzo di tecnologie in con­tinua evoluzione, la ricerca di livelli qualitativi di eccellenza, l’innovazione dei prodotti: so­no fattori decisivi per la possi­bilità della nostra economia di tornare su un sentiero di crescita duraturo, una volta superata la grave crisi che stia­mo attraversando».

D’accordo col governatore si è subito detta Mariastella Gelmini, ministro dell’Istru­zione: «Ho insistito tante vol­te sulla necessità di rinnovare la scuola puntando anche su un efficace sistema di valuta­zione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto da Draghi». L'autono­mia, ha aggiunto il ministro, «è importante purché marci di pari passo con la responsa­bilità, altrimenti c'è il rischio che si trasformi in uno stru­mento inadeguato».

Le sollecitazioni di Draghi sono state poi commentate po­sitivamente dal sindacato. «Quella indicata dal governa­tore è una strada che condivi­diamo e auspichiamo» ha af­fermato in particolare il segre­tario generale della Cisl scuo­la, Francesco Scrima.