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Corriere-Filosofo e sindacalista il prof che studia da preside

GENTE DI SCUOLA Filosofo e sindacalista il prof che studia da preside "Ci vuole una guida per gli insegnanti perplessi, smarriti. La scuola vuole rifarsi l'identità e noi intanto perdiamo la nos...

10/10/2005
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Corriere della sera

GENTE DI SCUOLA
Filosofo e sindacalista il prof che studia da preside
"Ci vuole una guida per gli insegnanti perplessi, smarriti. La scuola vuole rifarsi l'identità e noi intanto perdiamo la nostra. Tutti a fare del Pof un bazar, tutti a compilare pagellini, registrini, progettini. Ci si può interrogare su questo benedetto mestiere o no?". Non si ferma il prof Guido Panseri, che nella scuola ci sta da quarant'anni. Storia e filosofia sbriciolata a generazioni di liceali, con quelle sane provocazioni culturali che, "viva Iddio, dovrebbero allenare il cervello a ragionare, a rovistare nel pensiero". Al liceo classico Berchet, il prof Panseri non passa inosservato, non fosse altro per l'aspetto già congeniale al filosofo, nel capello lungo, nella retorica che seduce, nelle cose anche scomode che dice. "Ma l'insegnante questo deve fare: agitarsi, muovere il pensiero, accendere passioni, educare alla parola e alla politica". Lui, che nel sociale ci ha messo l'anima: nei primi anni '70, lezioni al mattino e il resto alla Federazione lavoratori metalmeccanici, a capo del settore scuola. Trent'anni filati di sindacato confederale. Fino alle incomprensioni, prevedibili per un prof che "agita il pensiero", che appartiene alla classe 1949, che è nato a Torre Boldone, appena fuori Bergamo per la strada che sale in Val Seriana. Entra facilmente in rotta di collisione con i presidi ("ma no, è un gioco delle parti, io provoco, il dirigente replica, circolano idee"). Ma scusi, non sta facendo il concorso a preside? "Appunto, è un gioco delle parti, come preside sarei perfetto".
Negli anni '80 è responsabile del servizio ricerca e sperimentazione dell'Irrsae Lombardia. Studia, innova, si scontra, scrive saggi di storia della scienza per la "Storia d'Italia" dell'Einaudi. Quest'anno, oltre a pensare a diventar preside, si occupa della didattica nel suo liceo. Vuole anche progetti di "educazione alla politica" e di "aggiornamento diffuso sull'identità dell'insegnante". "L'offerta formativa è "arte architettonica" su cui fondare l'autonomia degli insegnanti. Il docente deve resistere alla tentazione di delegare a una massa di esperti esterni o al dirigente, ciò che più vale in questa professione: la capacità di ascoltare lo studente che ci sta di fronte. Insomma, è l'insegnante che deve muoversi in questo tempo tecnologico, fatto di virtualità comunicative e di solitudini che chattano su Internet?".

Giuseppe Tesorio