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Corriere: Gli italiani: sì alla riforma Ma simpatia per i ragazzi

L'Osservatorio di Renato Mannheimer

02/11/2008
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Corriere della sera

L a maggioranza

della popolazione dichiara di approvare i contenuti della riforma Gelmini. Si tratta di un fatto già noto, di cui si è data notizia qualche settimana fa sul Corriere: si era sottolineato come il consenso fosse più elevato per provvedimenti quali il grembiule o la reintroduzione del voto e, viceversa, meno diffuso per la questione del maestro unico o, in misura ancora più accentuata, per i tagli ai fondi universitari. Emergeva comunque un sostanziale assenso ai provvedimenti del ministro. Che viene confermato dalle ricerche condotte negli ultimi giorni, malgrado l'estendersi delle contestazioni.

Al tempo stesso, però, la gente sembra «comprendere » gli studenti e gli insegnanti che protestano. La gran parte dei cittadini — compresa una quota significativa di chi pure vede con favore le proposte del ministro dell'Istruzione pubblica — non arriva a condannare i movimenti degli studenti, che viceversa, vengono visti da molti con benevolenza. Naturalmente, «comprensione» o «benevolenza» non significano necessariamente approvazione, tanto che solo una minoranza — ancorché consistente (37%) — dichiara di ritenere davvero condivisibili le ragioni delle proteste che caratterizzano nell'ultimo periodo scuole e università. L'atteggiamento critico dell'opinione pubblica emerge anche dalle risposte sulla effettiva rappresentatività di quanti partecipano alle manifestazioni: la gran parte della popolazione li ritiene una minoranza non rappresentativa dell'intero corpo studentesco. Ma una quota solo di poco inferiore la pensa esattamente all'opposto.

Il fatto è che, come si è detto, nonostante il dissenso su molti contenuti della protesta, gli studenti appaiono «simpatici» e suscitano comunque solidarietà. Tanto che la maggioranza della popolazione (con, però, una lieve contrazione negli ultimi giorni) si dichiara «solidale» con i ragazzi e le ragazze che affollano le piazze. Com'era prevedibile, questa solidarietà risulta notevolmente maggiore tra chi si definisce di sinistra o di centrosinistra e, di converso, si abbassa fortemente tra quanti si collocano nel centro e nel centrodestra. Ma raggiunge ancora una volta livelli relativamente elevati nel segmento collocabile nella destra tout-court, a conferma del relativo interesse con cui viene qui visto il movimento degli studenti.

Il quadro complessivo che emerge da questi dati è, insomma, contraddittorio, come spesso accade per l'opinione pubblica. All'approvazione «razionale» per i contenuti del decreto Gelmini si accompagna la «simpatia emotiva» suscitata dagli studenti (anche se spesso compromessa dalle degenerazioni di violenza). Proprio per questo motivo, i manifestanti di questi giorni sembrano costituire, malgrado tutto, uno dei primi elementi veramente negativi per la popolarità del governo.