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Corriere: I cattolici a Fioroni: scuola privata, dialogo con la Cei

Le reazioni dei due schieramenti all’intervista del ministro

17/06/2006
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Corriere della sera

Le reazioni dei due schieramenti all’intervista del ministro. La Compagnia delle Opere: siamo parte di un sistema pubblico, pronti a lavorare con lui. La Margherita: per modernizzare l’istruzione serve un confronto

MILANO - Militante tra i giovani della Dc, scout nell’Agesci, ricercatore alla Cattolica. Che toccasse a lui, da neoministro della Pubblica istruzione, confermare la sospensione del bonus alle scuole paritarie (in maggioranza di area cattolica), sembra un paradosso. Eppure, nell’intervista pubblicata ieri dal Corriere , Giuseppe Fioroni non si è concesso giri di parole: «Chi ci ha preceduto non ha rifinanziato il bonus per il 2007. E rispetto al governo D’Alema, mancano 167 milioni di euro a disposizione della parità scolastica per lo stesso anno». Di fatto, niente di nuovo rispetto a una decisione già presa da Letizia Moratti. Ma un ministro di centrosinistra che taglia i fondi alle scuole cattoliche, per di più «non escludendo» corsi di Corano per gli studenti immigrati, è un piatto troppo ghiotto per l’opposizione. «Stupefacente» e «singolare» sono gli aggettivi scelti da Giuseppe Valditara (An), segretario della Commissione sull’Istruzione pubblica al Senato: «Stupefacente che si preferisca trovare risorse per i corsi di Corano piuttosto che per salvaguardare il pluralismo educativo; singolare che sia un cattolico ad assumere una simile posizione». Valentina Aprea (FI), ex sottosegretario del dicastero Moratti e membro della Commissione cultura alla Camera, si dice «delusa e preoccupata». «È deludente che il governo si limiti ad affermare che è meglio abrogare che riformare; e un ministro vicino alla Cei che non dica che le paritarie avranno più finanziamenti che in passato, è motivo di preoccupazione». Scusi, onorevole, ma il bonus non era stato confermato neanche da voi... «Certo, per la finanziaria. Forse quel che abbiamo fatto è stato poco, ma almeno poteva dire "confermeremo ciò che è stato dato"... Non so quanti cattolici si riconosceranno in un Fioroni tutto statalista».
I cattolici, da parte loro, non sembrano turbati. «Niente di nuovo sotto il sole» è l’esordio di Vincenzo Silvano, presidente della Federazione opere educative (Compagnia delle Opere, vicino a Cl). «Che il contributo non venisse più erogato si sapeva già. Abbiamo, invece, apprezzato molto quello che Fioroni ha detto sul sostegno all’handicap». Nessun timore, ma una richiesta: «Che le paritarie siano trattate alla stregua delle statali. Sono una risorsa importante per lo Stato». Poi, l’apertura al dialogo: «Lavoreremo al fianco del ministro, per rivendicare il nostro essere dentro il sistema della scuola pubblica». Luigi Bobba, senatore dell’Ulivo e presidente delle Acli, è ancora più netto: «La frase sul servizio pubblico che "non lascia indietro nessuno" è significativa: conosco il ministro, e la sua convinzione che il pluralismo formativo sia un elemento di forza della scuola. Fioroni ha semplicemente fatto una ricognizione della situazione difficile in cui si è trovato, e dove si sta muovendo con realismo». «La politica scolastica precedente - chiude Enzo Carra, deputato cattolico della Margherita - è stata criticata da molti: larga a parole, ristretta nei fatti. Fioroni intende fare concretezza. Gli consiglierei di aprire un confronto tra Stato e scuola paritaria - in primis cattolica, quindi la Cei - per modernizzare il sistema, rendendolo ancora più utile. Per tutti».

Gabriela Jacomella