Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Corriere-I genitori inglesi "bocceranno" i prof

Corriere-I genitori inglesi "bocceranno" i prof

IL CASO I genitori inglesi "bocceranno" i prof Pagelle pubbliche e ispezioni: nuova svolta del ministro di Blair "La purga delle aule per gli insegnanti scarsi". Non ci va tanto per il s...

12/09/2005
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

IL CASO
I genitori inglesi "bocceranno" i prof
Pagelle pubbliche e ispezioni: nuova svolta del ministro di Blair
"La purga delle aule per gli insegnanti scarsi". Non ci va tanto per il sottile, l' Observer , che ieri annunciava così in prima pagina l'ennesima rivoluzione della vulcanica Ruth Kelly, ministro dell'Educazione del governo Blair. Obiettivo: identificare i "punti deboli" degli istituti britannici - vale a dire, i docenti non preparati - e agire con prontezza per tappare la falla. Strumento: la pubblicazione annuale dei voti di ogni alunno, materia per materia, gigantesca cartina al tornasole per esaminare, attraverso le performances dei ragazzi, la competenza dei maestri. E nel caso intervenire con una "bocciatura". Che potrà essere chiesta anche dai genitori. Fino ad oggi in Gran Bretagna le famiglie ricevevano a fine anno un resoconto generale - e privato - sul rendimento dei figli, dove non comparivano le valutazioni delle singole materie. Niente tabelloni affissi nei corridoi; per i voti, bisognava aspettare gli esami. Ma da quest'anno il sistema potrebbe cambiare. I nuovi dati saranno raccolti e analizzati dagli ispettori dell'Ofsted, l'Office for Standards in Education. E verranno resi pubblici. Anno dopo anno, scuole e famiglie potranno valutare la crescita dei propri figli e allievi, confrontarla con altre classi o istituti, soprattutto utilizzare queste informazioni per chiedere l'allontanamento dei docenti (o dirigenti) che non producano i risultati attesi. I genitori insoddisfatti potranno presentare le loro lamentele direttamente all'Ofsted, scavalcando presidi e amministrazione scolastica.
Tempi duri, quindi, per prof impreparati e dirigenti lavativi. La "bocciatura" è dietro l'angolo, soprattutto in quei 500 istituti che gli ispettori hanno già bollato come "inerti" o "fallimentari". Soluzioni alternative: corsi di aggiornamento per i docenti mezze calzette, "federazioni" di scuole che accorpino istituti di successo ad altri che navigano a vista. E le associazioni degli insegnanti sembrano essere d'accordo. Anche sull'ingerenza delle famiglie nella valutazione della loro professionalità. "Ma in Gran Bretagna - commenta il pedagogista Giuseppe Bertagna - l'intervento dei genitori è un'abitudine; e da loro la competizione tra scuole esiste da centinaia di anni". Un sistema molto diverso da quello italiano, in cui gli insegnanti "sono valutati per un verso dal ministero, dall'altro tramite la contrattazione sindacale". E l'Invalsi, l'Istituto per la valutazione del sistema educativo "riformato" nel 2004, che ruolo ha? "Le prove nazionali dell'Invalsi forniscono a genitori, scuole e docenti informazioni statistiche sulla resa di una scuola, di una provincia, di una regione. Tutti dati che possono servire per una revisione critica del proprio lavoro. L'informazione c'è, ma non è personalizzata: del resto, l'Italia non è l'Inghilterra, un comportamento da loro normale qui potrebbe essere a rischio delazione...".

Gabriela Jacomella