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Corriere: Indennità e supplenze nel piano salva-precari

Critica la Cgil scuola. «Il provvedimento sui precari non esaminato nel merito né approvato — ha detto il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo— in realtà non attribuisce nessuna risorsa in più per il personale precario: si limita a garantire l’utilizzo intermittente dell’indennità di disoccupazione, che sarebbe comunque stata erogata a questo personale».

04/09/2009
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Corriere della sera

Scuola Assegno di disoccupazione fino a dodici mesi

Gelmini: non serve salire sui tetti. Protesta la Cgil

ROMA — Il piano salva- precari è pronto. Lo hanno messo a punto i ministri dell’Istruzione Mariastella Gelmini e del Welfare Maurizio Sacconi. La proposta sarà portata nel prossimo Consiglio dei ministri (probabilmente mercoledì), con un decreto legge ad hoc. Indennità di disoccupazione, accesso preferenziale alle supplenze brevi, utilizzo dei docenti nelle iniziative di formazione delle Regioni con le quali il ministero ha avviato una trattativa: questi gli «ammortizzatori » per affrontare l’emergenza dei 10 mila prof precari che, in seguito ai provvedimenti di razionalizzazione del governo, sono rimasti senza contratto annuale.

Dalla Campania, dove il numero di docenti precari è elevatissimo, arriva il primo degli accordi destinati a integrare il reddito dei docenti rimasti senza lavoro. Lo hanno firmato il presidente Bassolino e il ministro Gelmini. La Regione investirà nel prossimo biennio 20 milioni di euro del Fondo sociale europeo: il reddito di 4 mila insegnanti precari in cassa integrazione verrà incrementato del 30 per cento.

«Non serve andare sui tetti per dimostrare attenzione al tema del precariato, ma rimboccarsi le maniche e lavorare per risolverlo», ha dichiarato Mariastella Gelmini, commentando l’iniziativa del leader del Pd Dario Franceschini salito sul tetto del Provveditorato di Benevento per portare la sua solidarietà alla protesta dei supplenti annuali rimasti senza lavoro. «Il fenomeno del precariato — ha detto il ministro — non è nato con questo governo. Negli anni 80 e 90 si è proceduto ad abilitazioni di massa: 125.000 persone sono entrate nelle graduatorie e altrettante sono state chiamate a fare supplenze brevi senza aver superato concorsi. La scuola è stata trattata — ha aggiunto — come un ammortizzatore sociale e oggi se ne pagano le conseguenze. Sul precariato non si scherza: vendendo illusioni si creano cocenti delusioni».

Le scuole offriranno prioritariamente agli insegnanti precari, abilitati, iscritti nelle graduatorie a esaurimento e che hanno avuto supplenze annuali nello scorso anno scolastico, tutte le supplenze brevi. Sarà l’Inps, in collegamento con gli istituti, a gestire automaticamente l’attivazione e la cessazione dell’indennità di disoccupazione alla quale i docenti hanno diritto.

La durata dell’indennità di disoccupazione è di 8 mesi che diventano 12 per coloro i quali hanno superato i 50 anni. Le supplenze brevi — se il prof le avrà accettate tutte— daranno diritto al punteggio per l’intero anno. L’indennità di disoccupazione potrà essere integrata dai compensi previsti per le attività di formazione promosse dalle Regioni.

Positivo, sia pure con delle riserve, il giudizio dei sindacati dei prof. «La direzione presa è quella giusta», ha affermato Massimo Di Menna, leader della Uil scuola. Per Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola, «le misure straordinarie forniscono tutele sul piano giuridico ed economico che attenuano, in qualche misura, una situazione di grave e profondo disagio». Critica la Cgil scuola. «Il provvedimento sui precari non esaminato nel merito né approvato — ha detto il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo— in realtà non attribuisce nessuna risorsa in più per il personale precario: si limita a garantire l’utilizzo intermittente dell’indennità di disoccupazione, che sarebbe comunque stata erogata a questo personale».

Giulio Benedetti