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Corriere-Inglese e computer, maestri divisi sulle "nuove materie"

La riforma ha introdotto la lingua straniera e l'uso del pc fin dalla prima. "Se l'insegnamento si mantiene sul piano del gioco si può favorire lo sviluppo dell'alunno" Inglese e computer, maes...

13/09/2004
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Corriere della sera

La riforma ha introdotto la lingua straniera e l'uso del pc fin dalla prima. "Se l'insegnamento si mantiene sul piano del gioco si può favorire lo sviluppo dell'alunno"

Inglese e computer, maestri divisi sulle "nuove materie"

"Troppa enfasi sull'informatica, prima è meglio imparare bene a leggere e scrivere". "Apprendono da soli, per i bambini tutto è più facile"

Computer e inglese. Fin dalla prima elementare. Per essere più vicini all'Europa e conoscere nuovi linguaggi di comunicazione. Iniziata la scuola, ora i docenti devono fare i conti con gli insegnamenti introdotti dalla riforma Moratti. Tra dubbi e inesperienza, curiosità e polemiche. "Spiegatemi come si può far capire la funzione di una tastiera a un bambino che non sa ancora né leggere né scrivere". L'obiezione è di Gianni Gandola, preside della scuola elementare Mugello Mezzofanti. "Mi sembra che ci sia un'enfasi eccessiva sull'informatica - afferma Gandola -. Ai genitori ho detto che nei primi mesi non se ne parla, l'alfabetizzazione è prioritaria su tutto il resto. L'inglese? Bene, se è visto come un gioco, anche se, per la verità, io non vedevo tutta questa urgenza".
Secondo i dati della direzione scolastica regionale, in Lombardia si conta una postazione multimediale ogni 15 studenti. "Da noi - racconta Cinzia Donnini, maestra all'istituto comprensivo Confalonieri di via Dal Verme - c'è un computer ogni due bambini, ma siamo pronti ad allestire una seconda aula multimediale".
Nessuna preoccupazione, assicura: "Le prime volte bisogna mostrare come accendere il computer. Poi gli alunni se la cavano benissimo da soli. Perché diciamolo: usare il pc è molto più complicato per noi che per loro. I bambini non hanno le nostre titubanze: avviano la macchina e vanno dritti a disegnare". Un'ora alla settimana e almeno un monitor per classe "perché l'informatica deve essere trasversale a tutte le materie".
È d'accordo Giorgio Galanti, da pochi giorni a capo dell'istituto comprensivo di piazza Axum. "Il computer - spiega - può essere un ausilio molto importante per chi ha qualche problema motorio: non ci si perde nella scrittura, ma la concentrazione va tutta sulla parola. Certo, la scuola è sempre meno attenta alla calligrafia, ma non si può fare tutto: ci sono tante cose da imparare".
Come l'inglese, a partire da quest'anno obbligatorio in tutti e cinque gli anni di elementari. "All'inizio l'idea della lingua straniera già dal primo anno - racconta Marinella Vignolo, insegnante in via Crocifisso - mi lasciava perplessa, pensavo che fosse meglio familiarizzare con la lingua madre. Ma poi, col tempo, ho cambiato idea. E se queste nuove materie si mantengono sul piano del gioco, si mandano impulsi che possono stimolare e favorire lo sviluppo del bambino".
Un'ora di inglese in prima elementare, due in seconda, tre a partire dalla terza. È questo il programma previsto dalla riforma voluta dalla Moratti, uno stacco notevole in una scuola dove fino all'anno scorso la lingua straniera era obbligatoria solo dalla terza elementare. Qualche problema in più, invece, per chi aveva cominciato ad imparare una lingua comunitaria diversa dall'inglese: tutti i bambini che avevano scelto il francese, lo spagnolo o il tedesco dovranno abbandonarlo per lasciare spazio all'inglese. Solo in alcuni casi la "vecchia" materia sarà offerta come seconda lingua opzionale.
"È tutto scandaloso - commenta Alfia Nicotra, segretario milanese della Cgil scuola - perché pur di far partire l'insegnamento della lingua inglese subito, a tutti i costi, sono scesi a compromessi inaccettabili. Come in molte classi delle scuole medie, dove se non trovano il numero di insegnanti sufficienti per la seconda lingua, se ne dovranno occupare i professori di inglese. Si parla tanto delle lingue straniere e poi non se ne cura l'applicazione".