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Corriere-Insegnamento: fascino e trappole

TEMA Insegnamento: fascino e trappole Non sono pochi i professori che cercano una realizzazione nella scrittura. Pochi, invece, coloro che posson vantare la qualifica di scrittori. Meno an...

19/01/2004
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Corriere della sera

TEMA

Insegnamento: fascino e trappole

Non sono pochi i professori che cercano una realizzazione nella scrittura. Pochi, invece, coloro che posson vantare la qualifica di scrittori. Meno ancora quelli che recepiscono nelle proprie opere l'esperienza quotidiana del rapporto con gli alunni.
Come ha fatto Marco Lodoli coi nove racconti di I professori e altri professori (Einaudi, pagg. 130, e. 14), dove l'aggettivo "altri" designa figure appartenenti a universi non scolastici, come un maestro di calcio o un istruttore di scuola guida. Ma a prevalere sono i racconti che eleggono l'universo scolastico a baricentro, disegnando varie facce dei destini spesso segnati indelebilmente dal rapporto che si sviluppa in classe. Incontri e destini dai risvolti spesso imperscrutabili, che sedimentano lentamente nelle anime di alunni e professori, per rendersi magari palpabili quando il tempo trascorso rende certe verità impossibili da rivelare. Perché a segnare il destino di chi sta al di qua o aldilà della cattedra può essere il quasi-nulla d'una battuta pronunciata scherzando; una parola lieve che può disegnare destini che cifrano nel bene o nel male una vita; magari seppellendo sogni segreti di ragazzi e insegnanti.
Ed è il risvolto delicato della delicatissima magia dell'insegnamento: ricca di fascino e sorprese, come di pericoli e trappole. Perché quella magia può essere positiva o negativa: dipende se a prevalere è stima o disprezzo, affetto o insofferenza, fascinazione sino al rischio del plagio o odio. E che ha il peggior nemico nell'indifferenza: il cui rischio risiede sia nel liquefarsi entro il ripetitivo tran-tran quotidiano (i docenti); sia nel subire fiaccamente quella stanca, respingente ripetitività (gli alunni). E i racconti ci ricordano proprio il doppio senso di marcia di questo inestricabile rapporto. Dove il male di oggi può anche tradursi in un bene futuro. Ma dove, più spesso, quel creduto bene come può essere la supervalutazione dettata da simpatia può comportare disillusioni, dagli esiti autodistruttivi.

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