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Corriere-Iscrizioni, ecco come catturo lo studente

I tecnici e i professionali sono più attivi dei licei nel farsi conoscere dalle famiglie. Il preside del Verri: la conoscenza è utilissima prima di decidere Iscrizioni, ecco come catturo lo stude...

07/01/2002
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Corriere della sera

I tecnici e i professionali sono più attivi dei licei nel farsi conoscere dalle famiglie. Il preside del Verri: la conoscenza è utilissima prima di decidere

Iscrizioni, ecco come catturo lo studente

Entro il 20 gennaio i genitori devono scegliere la scuola per i figli. E gli istituti offrono campus, stage e giornate di orientamento

Entro il 25. No, anzi, anticipato tutto entro il 10. Ripensandoci è meglio il 20. Poi, comunque, chi si presenta dopo può lo stesso iscriversi. A fine dicembre, è cominciato il balletto delle iscrizioni, con circolari del ministero, proteste di provveditori, presidi, insegnanti. E la confusione di genitori e figli. Allarme e panico rientrati. Il termine ultimo, quello ufficiale, stabilito e comunicato dal ministero dell'Istruzione è il 20 gennaio. Entro quella data, genitori e studenti dovranno decidere il loro futuro scolastico. Che significa prima orientarsi nel mare delle offerte che ogni singola scuola propone. E proprio in questi giorni, ogni istituto organizza giornate di "scuola aperta". Mattine e pomeriggi durante i quali la scuola si presenta alle famiglie. Strutture, progetti, piani di offerta formativa, domande e risposte su programmi. Ma anche distribuzione di dépliants, confronti con ex alunni, scambi tra docenti e lezioni di prova. I più attivi e impegnati nell'"accaparrarsi" lo studente, sono gli istituti tecnici e quelli professionali, che studiano ogni anno nuove forme di comunicazione per farsi conoscere dalle famiglie. Molte scuole di questo tipo, ad esempio, si sono ritrovate, lo scorso novembre, alla Palazzina Liberty in largo Marinai d'Italia per il "Campus Orientamedia", la manifestazione dedicata all'orientamento degli studenti delle scuole medie milanesi. "Il campus fornisce una panoramica molto grande ai ragazzi, che passando tra gli stand delle singole scuole possono vedere da vicino il nuovo mondo delle superiori".
Luciano Pasqualotto dirige l'istituto professionale Oriani-Mazzini di via Zante e crede nell'importanza dell'orientamento: "Purtroppo, ancora non c'è una grande conoscenza degli istituti professionali di Stato, anzi sono sottovalutati, nonostante siano molto all'avanguardia, come e a volte più dei licei". Per combattere contro questa "idea sterotipata", nelle tre sedi del suo istituto vengono organizzati piccoli stage rivolti ai ragazzini delle terze medie, che frequentano le lezioni per una mattina, come una qualsiasi giornata di scuola. "Un'esperienza che finora ha prodotto buoni risultati", dice Pasqualotto. "Una conoscenza dal vivo utilissima, perché bisogna fare orientamento e non disorientamento", prosegue Fernando Guagnino del tecnico commerciale Verri di via Lattanzio. Lui ai ragazzi consiglia di scegliere la scuola seguendo le proprie inclinazioni: "E la scuola deve orientarli nelle scelte, aiutarli a capire, per questo io dico: venite al Verri solo se siete convinti". Al Verri, oltre agli stage, ci sono le giornate di "scuola aperta", dove genitori e studenti girano per laboratori e aule e parlano con i docenti. La "scuola aperta" è ormai un'esperienza comune a quasi tutti gli istituti cittadini. Il prossimo sabato 12 gennaio lo scientifico Severi ai Bastioni di Porta Volta, lo stesso Verri, l'Oriani-Mazzini apriranno le loro porte per presentarsi prima della scadenza del 20 gennaio. Al Besta di via Don Calabria, l'orientamento sarà invece questo giovedì alle 18. Ma ormai questi sono solo gli ultimi appuntamenti, perché la maggior parte degli istituti milanesi ha cominciato a incontrare le famiglie già dal mese di novembre. La "scuola aperta" infatti si sviluppa in più giornate di orientamento e viene comunicata alle famiglie proprio dalle stesse scuole organizzatrici che mandano dépliants e opuscoli alle segreterie delle scuole medie. Sono gli insegnanti di quest'ultime a fare da tramite con le superiori. "Ma spesso coinvolgere i docenti delle medie non è facile - interviene Pasqualotto - mentre sarebbe opportuno che anche loro fossero senzibilizzati, perché possano conoscere le nostre offerte e parlarne con i loro studenti".
Da anni, al classico Beccaria di via Linneo c'è anche il progetto "Mig-medie inferiori ginnasio", dove gli insegnanti del liceo incontrano e si confrontano con quelli delle scuole medie della zona, da dove arriveranno i futuri liceali. "Così facciamo conoscere il nostro modo di fare scuola", dice il preside del Beccaria Antonio Marro. E aggiunge: "È una forma di orientamento e ricerca degli alunni più efficace di altre attività che si avvicinano al marketing". Anche perché i licei non ne hanno bisogno. Lo conferma anche Michele D'Elia, dirigente del Severi, che da due anni prepara un opuscolo con tutte le informazioni sul suo liceo e lo fa distribuire in quasi tutte le medie cittadine. "Io personalmente - racconta - sono andato a parlare del Severi ai ragazzi della terza media del Mameli". Ma, aggiunge, "noi non abbiamo il problema di trovarci gli studenti, anzi, spesso dobbiamo mandarli via".
cvoltattorni@corriere.it
Claudia Voltattorni