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Corriere: L’esame delle medie diventa più severo

I ragazzi avranno maggiori difficoltà nell’ottenere il massimo dei voti La valutazione finale sarà ottenuta in base a quella delle singole prove: se non sono tutte alte, niente lode

24/08/2009
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Corriere della sera

ROMA — L’esame di terza media diventa più difficile. Dal prossimo anno superare a pie­ni voti la «minimaturità» — l’appellativo è nato dopo l’in­troduzione della prova nazio­nale Invalsi a base di test — po­trebbe diventare un’impresa davvero complicata. Se doves­simo paragonare le due prove tenendo conto della facilità con cui si riesce a ottenere il punteggio massimo, l’esame di terza media edizione 2010 ri­sulterà più severo e rigoroso della stessa maturità. Insom­ma i tredicenni avranno mino­ri probabilità di ottenere un bel 10 — e relativa lode — di quante ne avranno i diciotten­ni di strappare un ambitissimo 100 o un 100 e lode.

La colpa, secondo uno stu­dio apparso su Tuttoscuo­la. com , è del nuovo regolamen­to sulla valutazione appena en­trato in vigore e che per l’esa­me di terza media avrà effetto dal prossimo anno. Un’iniezio­ne di rigore e severità; ammis­sione solo se uno ha tutte suffi­cienze, frequenza obbligatoria e anche una nuova regola: i vo­ti alti non si regalano, da impa­rare a tredici anni. Dall’esame di terza media 2010. Fino al­l’anno scorso (2007-2008) c’erano i giudizi. E i prof non lesinavano. L’«ottimo», il mas­simo, è stato conseguito dal 17,25% degli studenti che han­no sostenuto l’esame. Que­st’anno sono arrivati i voti espressi in decimi e i «super­bravi » sono scesi al 7,92 per cento. Il passaggio dagli agget­tivi alle cifre ha comportato— senza che fosse entrato in vigo­re il regolamento di valutazio­ne e quindi con i prof abbastan­za liberi nella valutazione — un dimezzamento degli stu­denti che sono riusciti a ottene­re il punteggio più elevato. Nel prossimo esame, lascia inten­dere Tuttoscuola.com , i 10 sa­ranno ancora di meno. Una ra­rità.

La ragione principale si chia­ma media aritmetica. Durante lo scrutinio finale il consiglio di classe non dovrà fare altro che sommare i risultati, in deci­mali, di tutte le prove (scritte e orali), compreso il voto di am­missione all’esame (detto «giu­dizio di idoneità»), espresso anch’esso in decimi, e poi divi­dere. Si tratta di sei o sette vo­ti. Non sarà facile, almeno per la quasi totalità degli oltre 500 mila ragazzi che tra un anno so­sterranno la «minimaturità», strappare un 9,5 (si può arro­tondare) in cinque o sei prove, nel giudizio di idoneità e otte­nere la media del 10.

Nel regolamento dell’esame di terza media, che introduce per i tredicenni che si distin­guono il 10 e lode, non si dà molto peso al profitto del ra­gazzo nei tre anni precedenti, a differenza di quanto succede alla maturità. Qui 25 punti su 100 sono attribuiti col credito scolastico, cioè in base al pro­fitto. Un ragazzo che ha sem­pre studiato ha maggiori possi­bilità di compensare una o due prove non troppo fortunate. Nell’esame di terza media non c’è nessun credito, nessun «bo­nus ». Difficile perciò, con il sin­golo voto di idoneità, compen­sare il risultato di altre cinque o sei prove.

Giulio Benedetti