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Corriere: La Cgil e i prof di religione: non diano voti agli studenti

Lettera del sindacato a tutti i docenti: preparatevi a battaglie legali

25/04/2007
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Corriere della sera

Lettera del sindacato a tutti i docenti: preparatevi a battaglie legali

La Cgil e i prof di religione: non diano voti agli studenti

I gruppi cattolici: abbiamo diritto a valutare i ragazzi

ROMA — Mondo cattolico e Cgil ai ferri corti. Lo scontro verte su un aspetto della vita scolastica apparentemente secondario: il giudizio del prof di religione può essere decisivo nella bocciatura o promozione o nell'ammissione agli esami di stato di un ragazzo? Dopo una tregua, sullo storico fronte che in materia di istruzione divide cattolici e laici, si stanno riaccendendo le ostilità. La Cgil scuola è tornata all'attacco con una lettera messa in Rete pochi giorni fa e indirizzata a tutti i docenti. E' un invito a vigilare e a prepararsi ad una battaglia legale. Anche contro il ministero, se dovesse emanare circolari che modificano le regole. «Ci giunge notizia - si legge nel sito del sindacato - che anche per improvvido intervento di qualche Tar, seguito da qualche zelante direttore generale, in talune circostanze non viene correttamente applicata la normativa da parte dei consigli di classe in materia di valutazione degli alunni che si avvalgono dell'insegnamento cattolico».
I prof di religione sfidando Costituzione, leggi, decreti e circolari, nell'indifferenza dei vertici dell'Istruzione, userebbero sempre più spesso il proprio giudizio per fare media, come i loro colleghi? Non ci sono statistiche. I casi, per quanto se ne sa, sono piuttosto rari. Ciò nonostante il tono del documento Cgil è allarmato e ultimativo, al punto da sfidare un'interpretazione piuttosto concorde data dalla magistratura amministrativa: «qualsiasi sentenza del giudice amministrativo (ce ne sono diverse e tutte favorevoli ai prof di religione ndr)
non può dar luogo ad applicazioni generalizzate». E di invitare addirittura alla più ferma opposizione, in nome dell'autonomia delle scuole, «a qualsiasi indicazione (contraria) anche proveniente dal ministero o dalle direzioni regionali». Non essendo intervenute, in questa materia, novità di alcun tipo, lo scopo dell'uscita della Cgil appare di natura preventiva. Si vogliono bloccare eventuali interventi del ministro Fioroni? Le istruzione per l'uso date dalla Cgil sul voto dei prof di religione hanno provocato la protesta di una parte del modo cattolico: l'associazione professionale Diesse e il sito «CulturaCattolica.it». «La nota della Cgil - si legge nella replica al sindacato - obbliga i consigli di classe a non accettare "qualsiasi indicazione anche proveniente dal ministero"... come dire che se la scuola è autonoma è alle dipendenze della Cgil».
La materia è controversa e il ministero non ha ritenuto di chiarirla. Secondo il sindacato i giudizi motivati che i prof di religione devono esprimere non possono mai risultare determinanti, non possono fare media perché la religione cattolica è un materia facoltativa. Le due associazioni cattoliche controbattono ricordando una nota del ministero del giugno 2004: «la materia religione cattolica, dal momento che ne viene richiesto l'insegnamento, assurge al medesimo rango delle altre discipline e concorre, quindi, sebbene mediante formulazione di giudizio e non di voto, alla valutazione globale e finale del profitto degli alunni».