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Corriere-La fine della scuola.Di Patrizio Roversi

La fine della scuola. di PATRIZIO ROVERSI Ho finito ieri la quarta elementare. E forse ho preso gli orecchioni. Sì perché da quando è nata mia figlia Zoe condivido con lei ansie, dubbi, sveglie...

06/06/2004
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Corriere della sera

La fine della scuola.
di PATRIZIO ROVERSI

Ho finito ieri la quarta elementare. E forse ho preso gli orecchioni. Sì perché da quando è nata mia figlia Zoe condivido con lei ansie, dubbi, sveglie alle 7 del mattino, ipersensibilità e paure, che poi sono le stesse che avevo io. Anche se le cose sono cambiate. Non so se in meglio: mia figlia frequenta la scuola a tempo pieno e il futuro è un po' incerto. Il tempo rischia di essere pieno di ore (come adesso), ma vuoto di idee, con la refezione e il doposcuola. E sembrano le elementari che ho fatto io, che però ho 50 anni. La mia maestra era molto severa, quasi terribile. Sapete cos'è un "cricco"? È un colpetto che si dà con le nocche delle mani. Lei girava tra i banchi e chi non era ordinato veniva colpito da un "cricco". Che non faceva male, ma faceva molto male al nostro amor proprio. Oggi Zoe, 9 anni e mezzo, ha un rapporto bellissimo con le sue maestre, si danno del tu, si baciano, si abbracciano. Certo, quando guardo i quaderni di Zoe mi chiedo se un po' dell'ordine imposto a me non sarebbe utile. Lo stesso dilemma torna sullo studiare a memoria. Insomma meglio la scuola bellissima, democratica e serena di mia figlia Zoe o la mia che è stata un allenamento alla sofferenza? Sì, perché una volta la scuola insegnava sostanzialmente a soffrire. Oggi dicono che dovrebbe insegnare a vivere, ed è comunque una gran fatica."