Corriere - La Moratti ci evita. E il digiuno continua
La protesta nei licei. Ieri incontro al Righi con la prospettiva di altre occupazioni, oggi assemblea cittadina all'Albertelli "La Moratti ci evita". E il digiuno continua Al Tasso trenta studen...
La protesta nei licei. Ieri incontro al Righi con la prospettiva di altre occupazioni, oggi assemblea cittadina all'Albertelli
"La Moratti ci evita". E il digiuno continua
Al Tasso trenta studenti al terzo giorno di sciopero della fame. "Difendiamo la scuola pubblica"
"Guarda che vado fino in fondo, che sono disposto a lasciarmi morire, altrimenti questo sciopero della fame non l'avrei neanche cominciato". Iacopo Sonnino, 16 anni, è uno dei trenta ragazzi che ha scelto il digiuno pur di far arrivare il ministro Moratti nell'aula magna della scuola, pur di incontrarla, di ottenere un confronto. Come gli altri, non mangia da domenica sera. Sei, tra loro, hanno deciso di proseguire a oltranza. Sussurra concetti irremovibili lontano dai compagni, dalle ragazze, dall'entrata del Tasso. "È una questione di principio - spiega - i miei genitori mi hanno insegnato a credere nelle idee, nei miei diritti". Altri hanno dovuto "buttare la colazione, nascondere il pranzo", ma "per un ideale, per una battaglia da condividere con i compagni di scuola, si può anche mentire ai genitori". A Sara gira la testa, Martina è stanca: "Ma abbiamo soprattutto fame di verità e di dialogo. Il silenzio che arriva dal Ministero è un fatto inaccettabile". C'è anche Francesco De Simone, di "Forza Italia Giovani" che cerca di rassicurare i ragazzi: "Stiamo facendo il possibile, stiamo cercando un incontro con il consigliere del Ministro, Francesco Vaccaro, che però ha l'influenza...". Molti ragazzi incrociano sguardi ironici, sorridono. I professori, "seppur a stretta maggioranza", hanno votato un documento di "difesa della scuola pubblica". E la protesta studentesca si contagia da istituto a istituto: oggi alle 9,30, davanti all'Albertelli, gli studenti "autorganizzati" hanno convocato un'assemblea cittadina con i rappresentanti degli istituti della capitale. Ieri al Righi "c'erano i ragazzi del Newton, Plinio, Montessori, Russel e Mamiani". E l'assemblea ha stabilito, così racconta uno dei ragazzi, Bruno, "che se questa scuola sarà sgomberata dalla polizia, immediatamente scatteranno occupazioni nelle altre scuole, senza neanche passare per le assemblee". Oggi il consiglio d'istituto del Righi deciderà se chiedere l'intervento delle forze dell'ordine. Sempre oggi, i ragazzi del Tasso voteranno per trasformare l'autogestione in occupazione.
Al Tasso, i ragazzi sono affiancati dal deputato di Rifondazione Comunista, Titti De Simone, che ha presentato un'interpellanza urgente al Ministro: "Anche se sono certa che non incontrerà gli studenti, perché non può certo ammettere che questo governo non fa gli interessi della scuola pubblica...". Applausi, parole urlate dentro un megafono, la solidarietà di studenti delle altre scuole, "una è il Visconti, e poi ce ne sono altre, che ci hanno inviato messaggi per spingerci a continuare". "Adesso sarà una specie di catena - prevede il presidente dell'Unione Italiana Genitori, il consigliere comunale Donatella Poselli - la protesta si diffonderà da un istituto all'altro".
I ragazzi del Tasso sono quasi alla fine della settimana d'autogestione: mostrano fieri l'opuscolo di raccolta del materiale prodotto, gruppi di studi su rogatorie internazionali, legge sul falso in bilancio, il conflitto d'interessi. E ovviamente la guerra in Afghanistan: "Tolgono i soldi alla scuola pubblica - dicono in molti - per darli al conflitto e favorire la scuola privata. Siamo determinati, con questo sciopero della fame andremo fino in fondo. E, del resto, con questa situazione come può tornarci l'appetito, senza neanche una parola di spiegazione?".