Corriere: Lettura e materie scientifiche Così il Nord supera il Sud
Le valutazioni La protesta della Campania: dati fuorvianti, è un’aggressione mediatica I dati che confermano la classifica dei test Invalsi
ROMA — Il divario Nord-Sud nell’apprendimento dei nostri studenti torna a far discutere. L’ultima conferma, seppure indiretta, riguarda le copiature generalizzate in certe regioni del Mezzogiorno. Lo scopo era probabilmente quello di non sfigurare nella prova nazionale Invalsi di terza media. L’istituto di valutazione ha tolto punti a Campagna, Calabria, Puglia e Sicilia, salvando così l’attendibilità della rilevazione. Metodi statistici, per i valutatori. Per l’assessore all’Istruzione campano, Corrado Gabriele, «un’aggressione mediatica». Gabriele ha lanciato un appello a Vasco Errani, presidente della Conferenza Stato-Regioni, perché «chieda all’Invalsi di verificare i dati prima di lanciare notizie pericolose e fuorvianti». I test sulla scuola fanno paura, specie quelli internazionali. Ora incombe il Pisa (Program for International Student Assessment), che a dicembre dovrebbe dirci quali sono le competenze scientifiche dei nostri quindicenni. Il clima della vigilia è quello di una vera e propria emergenza, visti i disastrosi piazzamenti nelle precedenti edizioni, soprattutto al Sud. Al punto che per i prof di quelle regioni erano stati previsti corsi di sopravvivenza.
Il divario riguarda il programma Pisa ma anche l’indagine Pirls (Progress in International Reading Literacy Study) che indaga sulla capacità di lettura degli studenti di quarta elementare. Da queste indagini emerge in modo netto una frattura nell’apprendimento dei ragazzi del Centro-Nord rispetto a quelli del Sud. In quest’ultima ricerca (2006) le cose non sono andate molto male. Nella graduatoria internazionale l’Italia si colloca nella fascia medio alta, il punteggio è abbondantemente sopra la media (500 punti), ma il divario Nord-Sud, anche se meno marcato, è evidente. Il Sud ottiene 545 punti contro i 557 del Centro, i 555 del Nord Ovest e del Nord Est. Il livello di istruzione dei genitori e la presenza di libri nell’abitazione spiegano, insieme ad altri fattori, le differenze. Che nel giro di pochi anni di studio, dalla quarta elementare al primo anni di superiore dell’indagine Pisa, diventano più vistose, mentre il piazzamento nella più completa graduatoria internazionale precipita. Nell’indagine sulla capacità di comprensione scientifica dei nostri quindicenni (risultati Pisa 2006) aumenta in modo notevole il distacco già forte messo in risalto dalle precedenti indagini tra i risultati dei ragazzi del Centro- Nord e quelli del Sud. Rispetto alla precedente rilevazione il rendimento medio italiano cala di 18 punti (da 487 a 469). Ma a impressionare è il distacco tra gli studenti nel Nord-Est, che competono con le posizioni più alte delle graduatoria con 520 punti (la media Ocse è a 492) e quelli meridionali a quota 448. Un divario nei confronti dei primi della classe del Nord-Est di ben 72 punti. Tra i 57 Paesi sviluppati l’Italia si colloca al 36? posto, quindi ben sotto la media. Nonostante un Nord-Est che non sfigura rispetto alle nazioni sviluppate che hanno conquistato i primi posti della graduatoria. E’ il caso di Bolzano che si piazza al primo posto con 513 punti. Seguono il Friuli (512), il Veneto (510) e Trento (508). In fondo alla classifica la Sicilia (423), preceduta da Sardegna(429) e Puglia (434).