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Corriere-Licei, la riforma slitta al 2007

Oggi la decisione ufficiale dopo l'incontro con i governatori Licei, la riforma slitta al 2007 Accolte le ri...

15/09/2005
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Corriere della sera

Oggi la decisione ufficiale dopo l'incontro con i governatori
Licei, la riforma slitta al 2007
Accolte le richieste delle Regioni, nessuna sperimentazione
ROMA - Partenza della riforma delle superiori o secondo ciclo nell'autunno 2007 invece che nel 2006. Impegno a non fare nessuna sperimentazione sui nuovi licei, se non saranno concordate. Le due richieste, avanzate con forza dalle regioni, sono state alla fine concesse dal ministro Moratti. La decisioni verrà resa ufficiale oggi, nell'incontro con i governatori alla Conferenza Stato Regioni. Il ministro non otterrà un parere complessivamente positivo sul decreto di attuazione della riforma delle superiori ma incasserà comunque un parere. Se fosse mancato - le regioni hanno minacciato di non darlo - si sarebbe creato un problema istituzionale serio. Nelle prossime settimane i genitori dei bambini che frequentano la terza media potranno fare le scelte per i loro figli avendo presente l'attuale quadro di offerte: licei, tecnici e professionali. L'incertezza è eliminata. Hanno vinto tutti. Il ministro ha potuto concludere il suo lavoro. Le regioni, forse anche quelle del Polo che hanno espresso un giudizio positivo, tirano un respiro di sollievo. Avranno un po' di tempo per organizzarsi. In effetti delle nuove superiori è chiara solo la parte riguardante i licei. Della seconda "gamba", l'istruzione e formazione professionale, manca praticamente tutto: programmi, spendibilità dei titoli nel mercato del lavoro, organizzazione e formazione del personale e tante altre cose. Si tratta infatti della parte della riforma che innova di più, che cambia di più rispetto al passato. Le regioni avranno più tempo per prepararsi. La riforma dunque sarà approvata ma la sua applicazione, però, resta incerta. C'è di mezzo un passaggio elettorale.
La notizia del rinvio è trapelata durante l'incontro tra ministro e gli assessori regionali all'Istruzione, coordinati dall'assessore del Lazio, Silvia Costa, che ha creato il terreno per arrivare ad una mediazione. In precedenza gli assessori avevano incontrato i sindacati della scuola. La definizione di standard formativi che possano avere caratteristiche di uniformità in tutta Italia; il mantenimento di un sistema che non sia duale, ossia non divida precocemente i ragazzi tra chi frequenta i licei o va alla formazione; la contrarietà al modello di sperimentazione; l'ipotesi dell'inserimento nel decreto di uno slittamento nell'attuazione della riforma sono stati i punti richiesti dai rappresentanti dei docenti.
"La Uil scuola è fortemente critica rispetto al sistema duale prefigurato dalla riforma - ha spiegato al termine dell'incontro il segretario generale, Massimo Di Menna -. C'è preoccupazione per il personale. Per la scuola deve rimanere un impianto nazionale e il personale deve rimanere alle dipendenze dello Stato. La via per trovare soluzioni condivise alle questioni ancora aperte è quella di un negoziato triangolare Governo-Stato Regioni".

G. Ben.