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Corriere: Maturità, record di non ammessi

«Un esame più serio, non severo », dice il ministro Giuseppe Fioroni

20/06/2007
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Corriere della sera

ROMA — «Un esame più serio, non severo », dice il ministro Giuseppe Fioroni, nel saluto ai quasi 500mila ragazzi che stamani affronteranno la prima prova scritta degli esami di maturità. E un primo dato sembra confermarlo. Lo scrutinio di ammissione, tornato dopo sei anni, sbarra la strada a un quattro per cento abbondante di studenti. Più esattamente il 4,4%, tra interni ed esterni. Sembra un numero piccolo, eppure supera abbondantemente la percentuale dei ragazzi che negli ultimi anni non hanno superato la prova: 3,4 per cento nel 2002, 3,3 e 3,5 nelle due tornate successive. I conti si faranno solo tra qualche settimana, ma è difficile pensare che a quella cifra non se ne debba poi aggiungere un'altra. La maturità recupera alcuni pezzi persi per strada. Fioroni li riavvita saldamente: commissari per metà esterni (si torna alla formula varata nel 1998 da Berlinguer), giudizio di ammissione, misure per evitare corsie preferenziali a vantaggio dei privatisti. Ed ecco che gli «ottisti» — maturità direttamente alla fine del quarto anno grazie a una media dell'otto conquistata spesso in scuole non statali — si riducono da 1.667 a 146. Lo scopo è ridare credito alla prova: si spiega così quel 5 per cento di non ammessi in Friuli, Piemonte, Emilia, Trentino — i dati arrivano con difficoltà — compensato da percentuali meno severe di altre regioni. Ed anche il 100 e lode, destinato a premiare quanti raggiungono il massimo punteggio senza l'aiuto del «bonus» di cinque punti. Rispondono a questa logica le visite fiscali che Fioroni ha disposto in seguito alle rinunce dei commissari esterni (il 22,17% ha dato forfait) e di presidenti (7,06%), percentuali da non sottovalutare ma inferiori alle punte di qualche anno fa (nel giugno del '97 il 33 per cento dei prof spedì un certificato medico). Uno zelo che apre un piccolo conflitto nella maggioranza: «Invece che il medico fiscale ai commissari d'esame, forse sarebbe opportuno l'invio di un analista da Fioroni». La battuta è del deputato Verde della commissione Cultura Roberto Poletti.
Il ministro si sforza di ridare prestigio all'esame, confidando che ai ragazzi la sua formula piacerà anche se la percentuale di promossi alla fine dovesse ridursi un po'. «Se potessi riassumere in una sola parola il mio augurio per questo esame e per il vostro futuro, direi che questa parola è "impegno" — ha detto il ministro —. "Impegno e passione", nello studio come nei confronti di se stessi e della vita. L'impegno non è una cosa triste e pesante, nasce dalla vostra libertà. L'uomo è fatto per impegnarsi, per mettere a frutto le proprie capacità, per costruire». «Solo se il merito tornerà a contare davvero e sarà chiaro che la cultura, lo studio e la preparazione valgono più delle raccomandazioni o della ricerca di qualche santo in Paradiso — ha proseguito Fioroni — saranno garantite a tutti pari opportunità e il Paese potrà decollare. L'esame è un'occasione per mettere alla prova voi stessi».
Stamani 497.253 ragazzi affronteranno la prima prova scritta, quella di italiano, valida per tutti. E per la prima volta, quest'anno, non sarà il ministro a scegliere le tracce dei temi: in quel mezzo milione di studenti c'è anche il figlio. Il maturando Fioroni, come tutti gli altri. Per i quali, in queste ore, impazza il toto- tema. Da giorni voci e ansie si rincorrono su Internet, passando da un forum all'altro. Se Moravia è l'autore più gettonato (quest'anno ricorre il centenario della sua nascita) e allo stesso tempo il più temuto (in pochi lo hanno studiato in classe), Studenti.it elenca anche altri autori, che, secondo le indiscrezioni dei ragazzi, potrebbero essere proposti per l'analisi del testo: D'Annunzio, Pirandello, Foscolo, Svevo, Leopardi, Primo Levi, Pascoli e Carducci. Per il tema storico si pensa invece ai Trattati di Roma o al bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi.