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Corriere: Ministeri «spacchettati» Il Polo: non passeranno

La riorganizzazione

21/05/2006
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Corriere della sera

ROMA - «È un pasticcio incredibile, è un decreto scritto con i piedi, si vergogneranno». Francesco Storace, senatore di An, annuncia battaglia dura sul primo provvedimento del governo, «quel pastrocchio della riorganizzazione dei ministeri che sarà presentato al Senato». E non è il solo, perché sul piede di guerra ci sono anche i sindacati, e non solo quello di destra, l’Ugl. Anche Cisl e Cgil della Funzione pubblica sono preoccupatissimi per il prevedibile spostamento di migliaia di lavoratori non concordato. «Se questo è il modo di regolare le relazioni sindacali nel settore pubblico, prevedo un autunno pieno di tensioni» avvisa Carlo Podda, segretario Fip-Cgil. Il governo ha già fatto intendere che qualche cosa, nel decreto, andrà aggiustato. Si chiarirà, ad esempio, che la competenza sul sistema previdenziale sarà del ministro del Lavoro e delle Politiche previdenziali, e non, come oggi, affidata alle Politiche sociali. Così come, probabilmente, verranno delineati meglio i confini delle responsabilità tra i nuovi ministri dei Trasporti e delle Infrastrutture. Se ne riparlerà al prossimo Consiglio dei ministri, dove forse sarà discusso il testo di un emendamento. Ma al problema sollevato dai sindacati, per ora, non ha ancora pensato nessuno.

Nel frattempo l’opposizione affila le armi. Alleanza nazionale, Udc e Forza Italia sono convinte che il governo sarà alla fine costretto a mettere la fiducia sul decreto. Le commissioni parlamentari saranno costituite solo il 6 giugno, ed entro la fine del mese il provvedimento dovrà passare alla Camera. Con la fiducia, e i margini stretti della maggioranza in Senato, l’opposizione spera in qualche «incidente». Perché no, anche contando, come dice Storace, «sui senatori a vita».

«Alla faccia della riforma Bassanini. Questi hanno fatto un pasticcio incredibile. Il ministro della Previdenza che non ha la previdenza. Lo spacchettamento della Scuola e dell’Università, quello del ministero dell’Interno, cui hanno sottratto le competenze su Regioni, Province, Comuni per affidarle agli Affari regionali. Impossibile da realizzare: se il Prefetto ha un problema, chiama Amato o la Lanzillotta?» incalza l’ex ministro della Salute.

«Ecco, a proposito. Ora c’è il ministero delle Politiche Agricole, alimentari e forestali. Alimentari, capito? Quando ero alla Salute feci una lotta feroce per la competenza su quella materia: c’era la mucca pazza, l’aviaria, e via dicendo. Invece questi nell’alimentazione vedono solo merce, mica la tutela della salute». «Quando il decreto arriverà al Senato li faremo vergognare per bene. E proveremo a farli cadere», conclude Storace