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Corriere: Mussi: università vecchia Studenti, metà è fuori corso

L'indagine sugli atenei: l'anno scorso 301 mila laureati

23/11/2006
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Corriere della sera

ROMA — «Un'università troppo vecchia, troppo statica, troppo localistica». Il ministro Fabio Mussi, commentando il settimo rapporto sullo stato del sistema universitario, ha sintetizzato con quei tre aggettivi le difficoltà che più lo preoccupano. Tutte e tre riguardano il personale docente. Risultano, al contrario, più incoraggianti i dati sugli studenti. Il rapporto tra i diciannovenni e immatricolati tra il 2001 e il 2005, è passato dal 45 al 58 per cento: sei giovani su dieci si iscrivono all'università.
Questo valore ci allinea agli altri paesi europei.
Nel 2005 i laureati in Italia hanno toccato quota 301 mila, ma solo uno studente su due è in corso.
Nei nostri atenei l'eta media dei prof diventa sempre più alta. Nell'ultimo anno, ha dichiarato il presidente del comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario (Cnvsu), Luigi Biggeri, che ha sintetizzato i risultati dell'indagine, il numero dei professori ordinari per la prima volta ha superato quello degli associati: 19.411 contro 18.982, avvicinandosi a quello dei ricercatori, circa 22 mila. Il numero degli ordinari risulta raddoppiato nelle facoltà di Scienze politiche e sociali e di Scienze storiche filosofiche e pedagogiche.
La rappresentazione grafica dei docenti, che dovrebbe somigliare a una piramide la cui base è formata dai giovani studiosi e il vertice, grazie alla selezione qualitativa, dagli ordinari detentori della piena maturità scientifica, oggi è a forma di «clessidra», come l'ha definita Biggeri. Un anno fa aveva la forma del cilindro: numeri simili per ricercatori, associati e ordinari. In ogni caso, spiegano gli esperti, siamo lontani dalla piramide, l'unica configurazione che garantisce una selezione dei docenti nel corso della carriera. L'età media dei docenti, ci dice il rapporto Cnvsu, non si abbassa ma aumenta, anche se di poco: 58,7 per gli ordinari, 52,1 per gli associati e 51,5 per i ricercatori. Secondo gli esperti del Cnvsu siamo gli unici a mantenere in cattedra professori con più di 70 anni. Un buon numero dei docenti inizia e conclude la sua carriera nello stesso ateneo, e qui siano al secondo problema, la staticità. Università vuol dire l'opposto, ha commentato Musssi.