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Corriere: Nel liceo dei 23 bravissimi «Favori? No, hanno talento»

Il liceo clas­sico Gioacchino Da Fiore di Rende, 1.070 alunni, è la scuola calabrese dove si è registrato il più alto nume­ro di diplomati con lode

06/08/2009
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Corriere della sera

RENDE (Cosenza) — Il liceo clas­sico Gioacchino Da Fiore di Rende, 1.070 alunni, è la scuola calabrese dove si è registrato il più alto nume­ro di diplomati con lode. Ben venti­tré su 228 maturati. Il 10,52%. Altri quarantotto, invece, si sono ferma­ti al «solo» 100. Un così alto nume­ro di lodi potrebbe prestarsi a giudi­zi contrastanti circa le reali poten­zialità dell’istituto, diventato auto­nomo dieci anni fa, dopo essersi staccato dal liceo «Telesio» di Co­senza.

Il preside del liceo Vincenzo Fer­raro, che anzi di lodi ne ha contate 24 (c’è pure un ragazzo della sezio­ne staccata di Torano) considera questo risultato un riconoscimento della «didattica d’irrobustimento» applicata sia alle materie umanisti­che, che a quelle scientifiche.

Ulderico Nisticò, uno dei maggio­ri intellettuali calabresi definisce, invece, queste scuole del Sud «dei diplomifici». «Quest’abbondanza di successi — sostiene Nisticò — è sproporzionata a livello culturale medio e anche rispetto alle prospet­tive che si aprono di fronte a questi ragazzi che vengono illusi di avere un livello così elevato a cui poi non corrisponderà né lo studio universi­tario né tantomeno la vita».

Tanti allievi del Gioacchino Da Fiore hanno ottenuto riconosci­menti anche in campo internazio­nale. Maria Elena Greco, 100 e lode, l’anno scorso a Venosa si è classifi­cata prima al «Certamen Horatia­num », una kermesse internaziona­le dove hanno partecipato alunni di tutta Europa che si sono cimenta­ti in una traduzione di un passo di Orazio, con commento.

Il miracolo della «didattica d’irro­bustimento », come la definisce il preside Ferraro, consiste in un pro­gramma quinquennale di lingua straniera, l’insegnamento della fisi­ca sin dal quarto ginnasio, così co­me la matematica scritta. «I ragazzi hanno manifestato grande interes­se per le materie scientifiche, nono­stante la scuola abbia un indirizzo umanistico» spiega Ferraro. Alcuni alunni del Gioacchino Da Fiore han­no ottenuto piazzamenti d’onore al­la selezione nazionale di matemati­ca che si è svolta a Cesenatico. È una scuola che investe «sulle capa­cità dei più talentuosi, senza però tralasciare, evangelicamente, gli ul­timi » .

Le qualità di questi studenti ab­bracciano anche le cosiddette mate­rie «leggere», come la musica. Il cantautore Mogol ne ha scelti alcu­ni per realizzare uno stage al Tusco­lano, dal titolo Musica Pop, musica Rock . Lo spirito illuminista dei ra­gazzi di questo liceo classico non convince affatto Ulderico Nisticò: «Al Sud prevale ancora una mentali­tà provincialotta che è quella dello scontro con la Lega, con il solo sco­po di sostenere che anche in Cala­bria ci sono ragazzi preparati. Biso­gna dimostrarlo questo. E non con le parole o con la forma, ma con la realtà e la sostanza, utilizzando le ri­sorse locali, prima fra tutte l'intelli­genza. Al Nord c’è la convinzione che si deve uscire dalla scuola con una preparazione reale, mentre an­cora al Sud c’è chi crede al diploma e al numero, nella convinzione che se prende 100 e magari la lode, poi troverà il posto fisso».

Carlo Macrì