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Corriere: «Nessuna legge esclude i ragazzi stranieri»

La replica della Pubblica istruzione

08/06/2009
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Corriere della sera

ROMA — «Non c’è nessun motivo di legge per cui la ragazza di Napoli non possa affrontare l’esame di maturi­tà. Ogni altra indiscrezione su questa vicenda è priva di qualsiasi fondamen­to giuridico». Il ministero replica con un comunicato alle proteste del preside, degli insegnanti e della famiglia di Da­ria, la studentessa ucraina senza permes­so di soggiorno che rischierebbe di non fa­re la maturità a causa di una circolare del 22 maggio scorso che chiede a tutti i ragaz­zi di fornire il codice fiscale per inserire i loro dati nell’anagrafe dello studente.

«La raccolta del codice fiscale degli stu­denti è una funzionalità contenuta nel­l’Anagrafe degli studenti, iniziata nel 2005/06 e proseguita da tutti i governi che da allora si sono succeduti — continua il comunicato —. Nel caso in cui uno studen­te fosse, per qualsiasi motivo, sprovvisto del codice fiscale, verrebbe semplicemen­te escluso dalla base informativa del Mini­stero, senza alcuna conseguenza per la sua privacy nè per la sua possibilità di so­stenere l’esame di Maturità». Dunque una normale attività di gestione del sistema in­formatico del Miur. Eppure il preside era sicuro: quella circolare è un diktat, se non si inseriscono i dati sul sito del ministero l’esame non si può fare.

Per Mariastella Gelmini quello di ieri è stato un pomeriggio intenso di telefonate incrociate con i tecnici del ministero per cercare di venire a capo della situazione. La sua preoccupazione è stata quella che si fosse montato un caso sul nulla. E che fosse quindi necessario sottolineare che non c’è una volontà politica di precludere gli esami di Stato ai ragazzi clandestini.

Dopo due ore di febbrile lavoro si è arri­vati alla conclusione riassunta dal comuni­cato. Il ministro ha ricevuto rassicurazioni dal capodipartimento, secondo il quale po­trebbe esserci stato un errore di interpreta­zione da parte del dirigente scolastico. Og­gi stesso il direttore scolastico regionale invierà al preside Santaniello una disposi­zione con la quale spiegherà come inter­pretare la circolare togliendo così ogni dubbio. Daria farà l’esame, la circolare ser­virebbe soltanto ad attuare l’anagrafe de­gli studenti.

La Gelmini si è assicurata che nel caso uno studente non sia in grado di fornire il codice fiscale, l’unica conseguenza che ne deriverebbe è quella di non venire inseri­to nel cervellone del Miur. Nessuna conse­guenza invece sul percorso di studi.

Mariolina Iossa