Corriere: «Nessuno sfratto alla Montalcini» La Gelmini: l’Istituto non chiuderà, è troppo importante
Napolitano chiede al ministro di intervenire. Il premio Nobel: non abbiamo debiti
ROMA — Ci sono amarezza e dignità nelle parole di Rita Levi Montalcini: «L’Ebri non ha debiti, neanche verso terzi». C’è sicurezza in quelle pronunciate dal ministro di Istruzione e ricerca, Mariastella Gelmini: «Quell’istituto di ricerca non chiuderà, è troppo importante ». Ma alla vigilia della sentenza del giudice, che oggi deciderà sul ricorso contro lo sfratto presentato dalla Fondazione, ci sono polemiche, interventi da ogni parte d’Italia, accuse. Quelle dell’ex ministro Umberto Veronesi, ad esempio: «Si devono trovare i soldi, ma ho sfiducia nel sistema. I fondi per tutta la ricerca sul cancro dal governo sono nell’ordine dei cento milioni, cioè il costo di un calciatore.
E molti di più sono i soldi per gli armamenti...». Però Mariastella Gelmini (il cui intervento sul caso è stato sollecitato ieri con una telefonata del presidente Napolitano), appare sicura: «Impensabile che le attività possano interrompersi, l’Ebri è un centro di eccellenza » .
E però, nell’attesa che le parole del ministro si traducano in fatti, in molti gridano allo scandalo, visto che l’«European Brain Research Institute» — la Fondazione voluta dal Nobel italiano per studiare il sistema nervoso centrale — è sull’orlo dello sfratto da parte di una società immobiliare romana che controlla anche la Fondazione Santa Lucia, un istituto di ricovero e cura che fin qui ha sì ospitato nei suoi locali i 40 ricercatori dell’Ebri ma che a luglio ha inviato alla Montalcini e ai suoi collaboratori un’ingiunzione per ottenerne la restituzione. La spiegazione data per lo sfratto, è un chiaro atto d’accusa contro la regione Lazio: «Se la Fondazione Santa Lucia non navigasse in cattive acque per le inadempienze economiche della Regione, non avremmo chiesto il rilascio dell’immobile ». Nel dettaglio: «Stiamo parlando di mancati rimborsi di 40 milioni di euro dal 2008, per prestazioni erogate che ci sono riconosciute per legge». La replica è del vicepresidente della giunta, l’ex senatore Esterino Montino (Pd): «È precipitosa e strumentale la decisione della Fondazione Santa Lucia di sfrattare. I loro problemi sono noti, tanto che nella ridefinizione degli accordi all’istituto è stato riconosciuta la tariffa più alta possibile. Per trovare una soluzione è necessario il coinvolgimento dello Stato». Per il governatore Marrazzo «il nostro sostegno a Ebri ci sarà sempre». Ribatte il predecessore Storace: «La Fondazione aveva il mio sostegno, Marrazzo lesina risorse » .
In ogni caso, la Fondazione Santa Lucia dice che «purtroppo la Fondazione Montalcini dal 2007 non ha potuto far fronte alle spese delle bollette per centinaia di migliaia di euro». Sul punto, la Montalcini è chiarissima: «L’Ebri non ha debiti, neanche con la Fondazione Santa Lucia. Probabilmente le notizie diffuse servono a motivare un’azione nei nostri confronti del tutto ingiustificata. È veramente sconfortante». I terreni sui quali sorgono i locali utilizzati dall’Ebri, si trovano in una zona di grande sviluppo urbanistico: secondo molti, proprio la crescita del valore ha generato la richiesta di sfratto da parte del direttore generale del Santa Lucia, Luigi Amadio. Chissà. Ciò che è certo, è che «in tanti mi hanno dimostrato solidarietà », dice Montalcini. Il presidente del Piemonte, Mercedes Bresso: «Noi saremmo onorati di ospitare a Torino il centro». Di certo l’Ebri non chiuderà, almeno a sentire le due possibilità del ministro Gelmini: «Continuare a lavorare nelle strutture attuali o essere trasferito. Infine, è in via di erogazione un finanziamento da 485 mila euro » .
Alessandro Capponi